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Milano in rete con 19 Comuni, per l’Expo (e anche dopo)ERT

L’obiettivo di "La Milano che conviene", questo il nome del progetto che raduna il capoluogo e 19 Comuni, è quello di creare un sistema di ospitalità capace di sopravvivere ad Expo e in grado di funzionare da traino per il turismo locale

Milano insieme ad altri 19 Comuni dell’area metropolitana si mettono in rete in vista di Expo.

Come riporta Il Sole 24 Ore il nome del progetto, presentato dal Comune insieme a Confcommercio e le amministrazioni aderenti all’accordo, è La Milano che conviene. Si tratta di “uno dei primi atti concreti della Città metropolitana milanese”, spiega il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, un progetto che punti a rendere più attrattiva la grande Milano e offra ai turisti percorsi e strutture che coinvolgano tutto il territorio e in grado di rilanciare la Città metropolitana.

L’iniziativa connette le imprese alberghiere dell’Alto milanese che in rete potranno valorizzare ulteriormente il turismo congressuale, il turismo culturale e il turismo legato alla natura e all’ambiente, punti forza già esistenti sul territorio lombardo. Senza dimenticare che l’Alto milanese ora fa parte del circuito di Expo in Città, il palinsesto di eventi creato dall’ammministrazione milanese e le camere di commercio locali.

L’obiettivo però è quello di creare un sistema di ospitalità capace di camminare con le proprie gambe anche dopo Expo e che in futuro funzioni da traino per il turismo locale.

Anche perché sarebbe sbagliato puntare tutto su Expo: “I sei mesi dell’Esposizione saranno un momento di rinascita solo se ragioniamo sul dopo Expo”, aggiunge Pisapia. Solo unendo le forze presenti sul territorio, come imprese, istituzioni, associazioni di categoria si può dare vita a un sistema turistico unificato.

Per quanto riguarda la questione relativa ad alcune criticità nell’accoglienza, in particolare i prezzi elevati degli alberghi e il numero di prenotazioni inferiore alle attese, Pisapia conclude: “Noi abbiamo dati più positivi di quelli che emergono”.