“Un servizio di ride sharing dedicato al Giubileo”. Lo ha annunciato a Repubblica il nuovo country manager per l’Italia di Uber, Carlo Tursi, che ad agosto ha sostituito Benedetta Arese Lucini alla guida della multinazionale.
Dopo la bocciatura di UberPop, la startup americana ci riprova con un nuovo progetto il cui nome provvisorio è “UberGiubileo” e che negli intenti sarà attivo a Roma entro la fine dell’anno e per tutto il 2016.
Bocche cucite sul funzionamento del servizio: nell’intervista a Repubblica Carlo Tursi si limita a dire che sarà più accessibile di UberBlack e che sarà rispettoso della sentenza di Milano e delle motivazioni che hanno portato al blocco di UberPop.
Possiamo comunque provare a immaginare un modello di business che probabilmente sarà più vicino a quello di BlaBlaCar, servizio di car pooling che non è mai stato oggetto di proteste da parte dei tassisti (soprattutto perché la maggior parte delle tratte collegano città lontane tra loro e raramente entrano in competizione con il business dei taxi, ma bisogna vedere se lo stesso modello applicato in città sarà accettato allo stesso modo)
In ogni caso Uber ha in serbo anche altre novità per Roma: lancerà il servizio UberEats per la consegna di pasti a domicilio e, soprattutto, aprirà le porte di UberBlack anche agli Ncc che non hanno la licenza nel comune dove operano. Una mossa audace, motivata da una domanda superiore all’offerta, ma che rischia di essere seguita da una nuova ondata di proteste anche per il core business della società.