Oggi Montezemolo in una conferenza stampa a Maranello, che noi di WBM abbiamo seguito, ha dato il suo addio alla Ferrari, e, più o meno nello stesso momento, Federico Ghizzoni, ad di UniCredit, socia al 13% circa della “vecchia” Alitalia, a margine di una conferenza stampa a Milano, ha fatto il suo endorsement a favore dell’ormai ex-presidente (ma dal 13 ottobtre) Ferrari; “vista la sua vasta esperienza, Luca Cordero di Montezemolo potrebbe essere un buon nome per la presidenza di Alitalia”. Altri azionisti del vettore tricolore nei giorni scorsi si erano spesi per appoggiare Montezemolo quale presidente della nuova Alitalia che verrà: “lo avevo già detto ad agosto e non cambio idea così frequentemente – aveva affermato ieri l’amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci -. Le sue competenze e la conoscenza dell’operazione sono tali che ne farebbero un ottimo presidente”. Conoscenza dell’operazione che, come ha più volte sottolineato anche il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Maurizio Lupi, Montezemolo sicuramente ha, visto che ha utilizzato i suoi canali negli emirati per facilitarla. Lupi che proprio domani incontrerà James Hogan, presidente e ceo di Etihad, che torna in Italia giusto un mese dopo la firma del contratto per l’ingresso del vettore aereo emiratino nella compagnia tricolore. Il terzo indizio, dopo gli endorsement dei soci e le dimissioni dalla Ferrari, che fanno una prova, di come Montezemolo sarà il nuovo presidente Alitalia. Hogan, che parteciperà la convention aziendale della compagnia, incontrerà il presidente Roberto Colaninno e l’ad in uscita Gabriele Del Torchio (verrà sostituito da Silvano Cassano) nonché le organizzazioni sindacali confederali, per un confronto sulla mobilità volontaria proposta ai lavoratori. Cifre ufficiose parlano di circa 300 lavoratori che avrebbero accettato di dare le dimissioni per una buonuscita di 10 mila ore (oltre a tutte le indennità messe a punto dal governo).