Musei in overbooking, il turismo culturale è diventato di massa

Nel 2014 la Cappella Sistina (nella foto) ha venduto il 60% di biglietti in più

I musei europei sono in overbooking. Dal Vaticano al Louvre la crescita dei visitatori è vertiginosa, ma si sta trasformando in un boomerang: le nostre strutture non sono adatte ad accogliere una simile folla e la conservazione delle opere potrebbe risentirne, come riporta la Repubblica.it.

Il Wall Street Journal ha condotto un’inchiesta in merito. Parigi, Roma e Milano sono le destinazioni culturali più ambite e l’effetto Expo sta influendo parecchio sull’afflusso di visitatori. Gli operatori turistici intervistati raccontano che rispetto al 2014 i musei hanno venduto il 50% dei biglietti in più. Cappella Sistina e Louvre segnano un + 60%, Torre Eiffel, oltre il 170%.

Antonio Natali, direttore degli Uffizi, che lo scorso anno ha ospitato 2 milioni di visitatori, spiega che non è un problema di strutture, “È un problema di dimensioni. Gli Uffizi sono troppo piccoli rispetto all’importanza delle opere ospitate. Michelangelo, Botticelli, Leonardo richiamano milioni di persone. Il museo è il luogo in cui si educa il gusto e l’intelligenza, è evidente che l’affollamento non giova”.

Siamo alle soglie dell’ingorgo, ma i musei iniziano ad attrezzarsi: orari lavorativi full time, nuove assunzioni di personale, guide che aiutino a migliorare lo scorrimento della folla e addirittura il tentativo di dirottare verso destinazioni alternative: non riesci a procurarti un biglietto per l’Ultima Cena? C’è una copia nella Basilica di San Lorenzo. O puoi trovarla su Google Image…