Da cinque anni ormai si cerca una soluzione per il passaggio delle ‘grandi navi’ da crociera nel porto di Venezia, osteggiato dalla popolazione locale per diversi motivi, che vanno dal rispetto dell’ambiente, al decoro urbano, a ragioni di sicurezza.
Parliamo però anche di un’attività che dal 1997 ha portato oltre 20 milioni di crocieristi nella “Laguna” e che dà lavoro a 4300 persone e 200 aziende del territorio veneziano.
In questo momento le compagnie di crociera stanno volontariamente restringendo l’ingresso in Laguna alle imbarcazioni fino a 96.000 tonnellate, tra l’altro limitandone anche il numero complessivo di arrivi. Ciò si è tradotto nella perdita di mezzo milione di passeggeri a Venezia: da 1,8 milioni del 2013 a 1,4 milioni previsti per il 2017, con un calo del 13% dei passeggeri (-72.000) e del 15% delle toccate nave (27 navi da crociera in meno) nei primi sei mesi di quest’anno.
Questa situazione, che si riflette su tutto l’Adriatico con un calo dei passeggeri del 6,51% nel 2016, è stata discussa il 21 settembre a Venezia in una conferenza stampa convocata da Clia, Cruise Line International Association.
La volontà di Clia, emersa dal convegno, è di trovare quanto prima un’alternativa al transito delle ‘grandi navi’ che oggi utilizzano il canale della Giudecca. Per questo le compagnie di crociera hanno effettuato accurate simulazioni sulla possibilità di accesso al terminal della Marittima attraverso il Canale Vittorio Emanuele III, proponendo una nuova rotta da seguire, come illustrato nello schema seguente
Per arrivare a questa proposta tra il 29 agosto e il 1° settembre, in Olanda (Centro CSMASRT di Almere) e Danimarca (Force Technolgy Institute di Copenaghen) si sono svolte simulazioni congiunte da parte di tre importanti compagnie (Royal Caribbean, Carnival-Costa, MSC) su sei navi di diverse dimensioni, con test su varie condizioni metereologiche e di contesto avverso.
“Le simulazioni hanno prodotto risultati positivi – fa sapere Clia – e le compagnie sono pronte a iniziare al più presto le attività necessarie all’utilizzo della rotta alternativa. Analogo esito positivo, come si apprende da notizie stampa, hanno a loro volta dato le simulazioni condotte dall’Autorità Portuale. Sulla scorta di questi elementi confortanti, confidiamo che Autorità Portuale e Capitaneria diano quanto prima corso alle ulteriori verifiche previste per legge”.