Dopo un 2013 difficile (con perdite per 40 milioni di euro), la nuova NH, che cambia nome in Nh hotel group, si rilancia nel 2014, con un nuovo assetto societario, nuovi investimenti e la preparazione dello sbarco in Cina nel 2015, patria del suo principale socio, la HNA. A spiegarlo dopo il cda della catena, il consigliere delegato Federico Gonzalez Tejera: “il segno meno nelle vendite si è fermato e abbiamo ridoto i costi del 5,9%, grazie soprattutto alla rinegozazione degli affitti di alcune strutture e alle dismissioni”. Questo, unito a un rialzo della tariffa media giornaliera dell’1,4%,, la prima degli ultimi due anni, nonché del revpar, a più 3,5%, e del’occupazione media, a più 2%, fa sì che le previsioni per l’anno in corso siano in decisa risalita, con un più dal 3/5% del Revpar e del 5/10% nell’ebitda. “Il 2014 è per noi un anno di trasformazione” dice il presidente Rodrigo Echenique, durante il quale, “rafforzarsi nelle nostre principali destinazioni europee, quali Italia, Germania e le città di Parigi e Londra, e Latinomaericane, come Colombia, Cile, Messico e Brasile, con un piano di espansione a cinque anni, che prevede investimenti per 125 milioni di euro solo quest’anno e 340 milioni nel prossimo triennio”.
Tra cui il riposizionamento del marchio Nhow che alle 3 strutture europeo, lo storico Nhow milanese di via Tortona, Berlino e Rotterdam, ne affianca una quarta a Santiago de Cile, la prima nel continente sudamericano: “da strutture grandi e con tanti spazi mice a proposte più piccole, ubicate nei centro città, con ampie possibilità di crescita in Latinoamerica. Questo il nuovo Nhow” commenta l’amministratore delegato di NH Italia Chema Basterrechea. E, in più, il rafforzamento del marchio top della catena, Collection, che vedrà nuove aperture e la conversione di alcune strutture in questo brand di alta qualità del gruppo.
E che vede NH Italia protagonista, visto che nel corso del primo semestre ha visto ben due aperture, tra cui l’NH Collection Palazzo Barocci a Venezia , a cui si è aggiunto l’NH Parma, leggi qui, e che vedrà “a ottobre l’apertura del nono albergo Collection in Italia, il 5°hotel della catena a Torino” dice Basterrechea che conferma l’interesse su Una Hotel, “una catena con alberghi di buon livello piuttosto complementari con i nostri. Ma che compreremmo solo al prezzo giusto. Sennò proseguiremo con la nostra crescita organica”. Italia che pesa peril gruppo per il 17% sui risultati globali, con un ottimo mix di clientela tra internazionale e locale.
Crescita che ha visto nel primo semestre dell’anno appunto due aperture, quatro contratti firmati e 11 nuovi albeghi in negozazione, “di cui almeno 7 o 8 si concluderanno positivamente – dice González Tejera-, per circa 1681 nuove camere”. Per contro 1580 le camere uscite dal portafolio NH, a fronte di 921 entrate con le novità di Brasile, Repubblica Dominicana e del Nhow di Santiago de Cile.
Espansione che culminerà nel 2015 con lo sbarco in Cina, da realizzare in joint venture con il suo maggiore azionista, quell’HNA ad oggi al 21,2% della catena spagnola, ma che ha un accordo con Intesa San Paolo per acquisire una parte della sua quota, con l’obiettivo di salire quasi al 29,2%. La banac italiana detiene quindi il 16%, quota che, appunto, dimezzerà, mentre il secondo azionista è Gihsa al 17,7%, con il flottante pari al 45,1% del capitale.
Ad oggi Nh Hotels Group, terza catena in Europa e prima in Italia, opera in 28 paesi, con 376 alberghi, di cui il 25% di proprietà.