Aer Lingus ha detto no all’offerta dell’International Consolidated Airlines Group. Infatti, lo stato irlandese ha deciso di non vedere la sua quota a Iag, come ha dichiarato il ministro dei Trasporti Paschal Donohoe in una nota. Con il 25,1%, lo stato è il secondo azionista, dopo Ryanair che detiene il 29,8%. Lo stop arriva dopo il sì condizionato dato a gennaio alla proposta di acquisto da 1,35 miliardi di euro presentata dalla holding che riunisce British Airways e Iberia, una proposta che, anche alla luce degli utili record messi a segno dall’irlandese, sembra non convincere più gli azionisti. Il 2014 si è chiuso infatti con un aumento del 9,2% dei ricavi totali e della liquidità (545,3 milioni di euro al 31 dicembre, pari a + 29,9% rispetto al 2013) a fronte della drastica riduzione del debito (-18,3%, per un totale di 390,2 milioni di euro). A trainare i risultati della compagnia sono state in particolare le tratte di lungo raggio, sulle quali Aer Lingus ha registrato un aumento dei profitti del 28,4%.