Un passaggio in tv per dire la sua su tante cose che lo riguardano, legate ai ruoli (tanti negli ultimi 25 anni e altri se ne annunciano) ricoperti del personaggio, e quindi ad alcuni ‘must’ dell’economia italiana. Parole dette non in un programma qualunque ma a Porta a Porta, il ‘video salotto’ buono della politica e ‘dell’intellighenzia italiana’, la cosiddetta Terza Camera del Parlamento, che ha messo a sedere Luca Cordero di Montezemolo sul suo divano bianco.
Un atto (dovuto?) all’ormai past president della Ferrari che da una tribuna privilegiata e che fa tendenza, ha parlato a 360 gradi di tutto ciò che lo riguarda da vicino: la Ferrari appunto, NTV, Italo, Alitalia. E anche della famiglia Agnelli a cui ha rivolto, a suo modo, un inaspettato (in altri tempi) ‘omaggio’.
NTV non molla
Partiamo da NTV. Montezemolo difende la creatura sua (e di Della Valle e Punzo) che negli ultimi tempi si dice non se la passi molto bene. “Italo in affanno? Abbiamo circa 1100 giovani con un’età media fra i 27 ed i 28 anni. È una bellissima impresa, la gente finalmente può scegliere. È servito anche al concorrente monopolista che è cresciuto anche lui. Noi chiediamo una concorrenza giusta”. Il socio fondatore di Ntv ribadisce concetti espressi recentemente dal management dell’azienda del treno rosso. “Oggi paghiamo un canone fuori da ogni realtà che pesa sul conto economico. E’ un momento delicato, siamo pronti ad investire sul mercato ma servono regole di chiara e corretta concorrenza. Italo è un buon servizio, pulito, ma per continuare a investire servono regole chiare”.
Alitalia, ci penserò… domani
Gli sceicchi lo vorrebbero alla guida del gruppo Alitalia-Etihad, ma lui, Montezemolo, non anticipa niente. “In questo momento vorrei aver tempo di riflettere” risponde sull’ipotesi della sua candidatura a presidente. “Quella con il vettore arabo credo sia un’operazione molto buona, c’è grande complementarietà. Ho cercato di fare molto per favorire questo accordo”.
Famiglia Agnelli, che delusione
Montezemolo si è detto deluso dal comportamento della famiglia Agnelli nel momento del suo (forzato) congedo dalla Ferrari. “Ho avuto un rapporto molto forte con la famiglia Agnelli e credo di aver fatto qualcosa di importante nel 2004, quando accettai di fare il presidente della Fiat in un momento estremamente drammatico. Forse un grazie in più me lo sarei aspettato” ha detto con vena polemica. Ed ha completato il discorso con un ulteriore stilettata: “Tutto è avvenuto un po’ in fretta in relazione al grande appuntamento con la quotazione di Ferrari-Chrysler alla Borsa americana avvenuta lunedì, c’era necessità di avere una Ferrari dentro un grande gruppo e credo che questo abbia un po’ accelerato i tempi. Non mi ha fatto molto piacere il modo, ma fa parte della vita ed è giusto che chi ne è il proprietario possa prendere delle decisioni”.