Tutte le associazioni di categoria del turismo organizzato si esprimono contro il decreto Sostegni ter approvato la scorsa settimana dall’esecutivo.
Il motivo? “Nonostante le ripetute rassicurazioni del ministro Massimo Garavaglia, il dato di fatto è che questo Governo ha dimostrato ancora una volta la totale indifferenza verso il turismo organizzato, noncurante dei pesanti effetti economici generati dalle decisioni assunte”, hanno fatto sapere a vario titolo Astoi Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro.
Invece che prorogare la cassa Covid – hanno ricordato gli addetti ai lavori – il Governo ha scelto di mettere a disposizione delle imprese in crisi “gli strumenti ordinari che sono stati oggetto di riforma, con la sola esenzione sul contributo addizionale a carico dei datori di lavoro. Si tratta di una soluzione inadeguata, in quanto gli ammortizzatori ordinari prevedono normalmente un’anticipazione del salario da parte dei datori di lavoro e le imprese, in fortissima crisi di liquidità, non sono minimamente in grado di fare fronte a tali esborsi“.
Inoltre, proseguono le associazioni, la procedura di rimborso sarà inevitabilmente più macchinosa. “Per ottenere il pagamento diretto da parte dell’Inps, le aziende dovranno produrre tutta una serie di documenti che invece, per la cassa Covid, non dovevano produrre per dimostrare la palese ed oggettiva crisi finanziaria in corso. Le procedure legate agli ammortizzatori ordinari previsti dal decreto sono quindi molto più lunghe e complesse di quelle della cassa Covid e le imprese e i lavoratori del turismo organizzato, che hanno già esaurito la fruizione dei periodi concessi al 31 dicembre 2021, non possono più permettersi di attendere tempi lunghi e incerti. Le aziende saranno quindi costrette a licenziare a breve migliaia di lavoratori“.
Dure critiche sono state rivolte anche ai sostegni economici destinati dal decreto al settore, in particolare all’incremento del Fondo Unico per il turismo che da 120 è passato 220 milioni. Un aumento giudicato “del tutto irrisorio, vista l’ampia platea di beneficiari a cui è rivolto”, tra strutture ricettive, agenzie di animazione, guide e accompagnatori turistici, imprese di trasporto turistico, agenzie di viaggio, tour operator.
Inoltre, secondo le aziende di settore, il Governo si è dimenticato di un aspetto cruciale. “Tour Operator e Agenzie di Viaggi sono aziende ancora ferme per via di un decreto, risalente a marzo 2020, che impone il divieto di spostamento per motivi di turismo verso molti paesi esteri. A fronte di tale divieto era atteso un indennizzo specifico che avevano stimato in almeno 500 milioni di euro per i danni subiti nel 2021, non ancora ristorati da alcun provvedimento”.
Infine, non c’è stato nemmeno il prolungamento della moratoria sui finanziamenti, mutui e prestiti. A detta degli addetti ai lavori, si tratta di una situazione che sta “già lasciando dei caduti sul campo e molte di più saranno le imprese che subiranno pesanti conseguenze fino alla definitiva chiusura se non si interverrà in modo mirato sul settore“.