La Regione Piemonte dice sì al turismo nudista, approvando il regolamento per la realizzazione di strutture ricettive naturiste. “Un atto che mira a dare nuovi strumenti per lo sviluppo di questo tipo di turismo sul territorio – commenta Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura e al Turismo – che ben si inserisce nell’offerta di turismo slow“, sulla cui crescita la Regione Piemonte è fortemente impegnata. E che inoltre può costituire un asset strategico per il settore.
Secondo l’assessore, il documento rappresenta un’opportunità per gli operatori locali. Il nuovo regolamento rappresenta infatti una novità assoluta per l’offerta turistico-ricettiva in Piemonte. Oltre ad attuare quanto contenuto nella legge regionale 21 del 2015, è stato coordinato con le associazioni di categoria Uni, cioé Unione naturisti italiani, e con l’Associazione naturismo assonatura.
Il regolamento, in particolare, distingue tra aree pubbliche e private. Per le prime è previsto l’allestimento solamente delle cosiddette ‘aree naturistiche proprie’, dedicate perciò al turismo naturista senza promiscuità.
All’interno delle aree private si distingue invece tra strutture miste, realizzabili all’interno di strutture turistiche già esistenti o di nuova costruzione (alberghi, agriturismi, residenze, campeggi, B&B), in cui vengono dedicate aree apposite e ambienti all’aperto.
Questi ultimi sono definiti aree naturiste e la loro apertura è consentita unicamente durante il giorno, quindi senza possibilità di pernottamento.