Una startup milanese ha trovato il modo di ridurre i tempi delle code al metal detector, scoprendo apparentemente l’uovo di Colombo: ha realizzato contenitori più capienti per velocizzare le operazioni di passaggio, fatti con materiali riciclabili, suddivise in scomparti per riporre in maniera ordinata gli oggetti e perfettamente trasparenti al metal detector. Una soluzione che è già stata adottata dagli scali di Malpensa, Linate e Fiumicino.
L’ha realizzata One Tray, azienda fondata da 4 bocconiani classe 1990 che coltivano un’ambizione più grande: farla diventare uno standard internazionale.
E potrebbero riuscirci grazie a un modello di business interessante: le ceste non hanno costi per l’aeroporto poiché sono brandizzabili e ripagate dalla pubblicità che viene acquistata dagli sponsor. Cosa che garantisce anche un alto tasso di ricambio delle ceste dato che per modificare il nome del brand pubblicizzato è necessario sostituirle.
Sul sito onetray.it i fondatori spiegano che ogni giorno viaggiano in aereo 8 milioni di persone in 836 aeroporti internazionali e ognuno di lor attende in media 600 secondi per passare al metal detector. Un mercato ampio che ora ha una possibile soluzione al problema.