Scoprire il mondo attraverso gli occhi esperti di un team di agenti di viaggio. E’ questo l’obiettivo di My Boarding Pass, un nuovo travel magazine realizzato e messo online a partire dal 20 luglio scorso da 9 agenti di viaggio molto attenti alle nuove forme di comunicazione online.
E’ una notizia che non può passare inosservata in un mondo del travel blogging che sempre più va professionalizzandosi. Mentre alcuni anni fa i travel blog erano per lo più pubblicazioni amatoriali dove appassionati viaggiatori raccontavano le proprie esperienze oggi sono un fenomeno editoriale a tutti gli effetti, consultato da persone che non hanno più bisogno solo di opinioni su una destinazione ma che vogliono informazioni molto più precise. Fornirle richiede competenze non più solo di geografia e cultura ma anche squisitamente tecniche sull’assemblamento dei servizi turistici. Fornirle richiede conoscenza e tempo e per questo molti travel blogger hanno trasformato in professione la loro attività, sviluppando modelli di business basati sulla vendita di pubblicità, sull’affiliazione e talvolta sulla vendita di prodotti collaterali al viaggio.
Eppure chi meglio degli operatori di questo settore può fornire informazioni puntuali e competenti sui viaggi? Da qui l’idea di Myboardingpass, partita da Sara Falconi di Pesaro e Sabrina Bolloni di Genova a cui poi si sono uniti Marika Brusco di Conegliano, Stefano Di Salvia di Lucera, Valentina Ciampi di La Spezia, Silvia Cuppari di Parma, Laura Maisano di Gallarate, Ambra Manzeni di Como e Giada Moramarco di Chieri.
My boarding pass è diviso in 6 sezioni: City, Ocean, Xperience, World, Food e Travelstyle, ha canali social su Facebook, Instagram e Youtube ed è aperto a nuove collaborazioni a patto che provengano da altri agenti di viaggio: ci si può candidare a questo link: http://www.myboardingpass.it/unisciti-a-noi/
Si tratta di un’idea che oggi è solo un prodotto editoriale ma che un domani potrebbe portare a un nuovo modello di business. Un blogger infatti oggi non può vendere viaggi attraverso il suo sito non avendo la licenza. Per fornire servizi del genere c’è chi si allea con un’agenzia vera e propria che fa da prestanome, chi fa affiliazione con le Ota, chi decide di diventare consulente di viaggio online e chi è totalmente abusivo. L’agente blogger invece potrebbe vendere direttamente viaggi, “disintermediando” i travel blogger tradizionali.