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Open bus, che successo. E i gruppi internazionali conquistano l’ItaliaERT

Gli open bus, gli autobus a due piani che portano i turisti in giro per le nostre città sono un successo. E i gruppi internazionali vogliono conquistare l’Italia. L’anno scorso gli open bus hanno trasportato più di 3,2 milioni di turisti, di cui 1,5 milioni solo a Roma, che rappresenta circa la metà del mercato nazionale con una cinquantina di bus operativi. Ma gli open bus corrono anche in Sicilia (più di 10 mezzi a Catania), a Matera, Firenze, Torino, Jesolo, e Milano. In tutto si parla di 56 imprese che operano in 40 città, per una flotta complessiva di 168 mezzi che impiegano un migliaio di addetti. Un mercato che secondo l’Anav (Associazione autotrasporto viaggiatori), nel 2015 ha fruttato circa 60 milioni di euro.

Non sorprende quindi che i gruppi internazionali vogliano salire a bordo. L’iberico Iulià, ad esempio, è appena sbarcato a Roma siglando un’intesa con Carrani Tours, per mettere in strada un Hop On Hop Off Panoramic Tour in 9 fermate targato I Love You Rome. La società britannica Big Bus, invece, ha acquisito il ramo di attività dell’azienda di trasporti romana Sit, e conta di espandersi attraverso nuove acquisizioni. E poi a bussare alla porta c’è anche la Ratp, l’azienda di trasporti francese, già presente in Italia lungo le tratte delle autolinee toscane.

Alle società straniere però interessano soprattutto i servizi accessori, riferisce la Repubblica. Tanto che City Sightseeing Italia ha lanciato a Roma l’itinerario Drive me Tasting, il primo gourmet tour con cena stellata a bordo, e ha siglato partnership con Opera Lirica, Eataly, Mercato Centrale e Trenitalia. E a Venezia iniziano a diffondersi i battelli di City Sightseeing.

La corsa degli open bus però non si ferma alle sole bellezze cittadine: “Vogliamo uscire dalle città e portare gli open bus a visitare le bellezze del territorio – spiega Fabio Maddii, l’imprenditore che ha sviluppato in Italia il marchio City Sightseeing – come la Reggia di Venaria a Torino o la Reggia di Salerno”. Insomma, da city tour a tour operator il passo degli open bus sembra breve.