Due straordinari viaggi in italiano in Iran, proposti da Originaltour, tour operator specializzato in viaggi culturali. Due le partenze previste per il 2018, il 26 settembre e il 27 dicembre, quest’ultimo per trascorrere il Capodanno nell’affascinante paese mediorientale dell’antica Persia.
Shiraz è la prima tappa del viaggio, capitale del Fars, città antichissima che si distingue per il bel bazar Vakil, realizzato in mattoni dipinti e per la Moschea Vakil, con l’incantevole decorazione naturalistica di alberi e ghirlande di fiori, la cui sala di preghiera invernale è sostenuta da 48 colonne monolitiche. Si visita anche il mausoleo e della tomba di Hafez, celebre e amato poeta persiano e le moschee di Latigh, la più antica di Shiraz e di Nassir-ol-Molk, che risale al 1800, decorata con piastrelle rosa e color cannella. E poi Persepolis, la città sacra fondata da Dario nel 524 a.C., con la grande Apadana, la porta di Serse, la sala delle 100 colonne, i delicati bassorilievi, a testimonianza della grandiosità e splendore di questo sito che fu dato alle fiamme dai soldati di Alessandro nel 330 a.C. per colpire il cuore pulsante di quella grande civiltà.
Si prosegue per il sito di Naghsh-e- Rostam, una necropoli di grande suggestione prima di raggiungere Isfahan. Giornata dedicata alla città che Shah Abbas elesse a sua capitale, rendendola così bella da meritarsi la fama di perla del rinascimento persiano. Impressionante la Piazza Reale, una delle più grandi al mondo (150×500 metri) che in tempi antichi si riempiva di tende, animali, si esponevano merci provenienti da tutte le regioni limitrofe. La piazza, è cinta dalla doppia fila di archi del Bazar, che, dalla porta monumentale, si snoda poi, fra botteghe e caravanserragli, per ben 6 chilometri fino alla Moschea del Venerdì.
Le visite proseguono con due dei sei ponti sul fiume Zayandeh-Rud, il Ponte Sio Se Pol (o dell 33 arcate) e il Ponte Khaju (Pol-e-Kaju). L’importanza dei ponti di Isfahan non risiede solo nella loro splendida architettura, ma anche loro nella funzione pratica, sociale e di elevazione spirituale; funzionavano come dighe, mercati di frutta e ortaggi. Partenza poi per per Kashan e lungo il tragitto, sosta ad Abiyaneh, un villaggio di montagna che si caratterizza per il suo colore rosso delle case, per via del ferro del terreno. Kushan è una città carovaniera ai margini del deserto del Dasht–e-Kavir. La città vecchia ha ancora tutte le caratteristiche delle architetture del deserto con una connotazione di grande splendore. A Kashan infatti sono state restaurate le più belle e sontuose residenze private, lo stile è prevalentemente Quajar, con specchi e vetri colorati, stucchi straordinari, cortili interni, cupole impreziosite da pitture e impeccabili geometrie. Il viaggio termina con Teheran, non senza aver visitato prima Qom, uno dei luoghi sacri per i musulmani sciiti, non solo iraniani, poiché è il luogo dove si trova la tomba di Fāṭima al-Maʿsūma. A Teheran, Visita del Museo Nazionale dell’Iran, che ripercorre la storia dell’arte e della cultura iranica, attraverso reperti archeologici che vanno dal 6mila a.C. fino al periodo islamico, il Palazzo del Golestan, residenza storica della dinastia reale Qajar, l più antico monumento della città, e del Museo dei gioielli.