È stato presentato a Roma l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, il progetto di ricerca promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali (Aseri), coordinato da Roberto Nelli dell’Università Cattolica.
Nel 2014 sono stati più di 25 milioni i partecipanti a 308.912 eventi e congressi organizzati in circa 6.000 strutture italiane, di cui il 57,5% si è svolto al nord, che concentra il 50,3% delle sedi e il maggior numero di partecipanti per evento (pari a 89), il 26,1% al centro e il 16,4% al sud e nelle Isole. Un segnale di buona salute, questo, per un comparto che negli ultimi anni è stato in grado di compensare le flessioni della domanda nei segmenti maturi dell’offerta turistica.
Quanto alla tipologia di sede l’analisi mostra come in Italia siano gli alberghi congressuali (il 70,9% delle sedi) a concentrare nel loro insieme la maggior parte degli eventi (il 76,3% del totale), seguono le dimore storiche (6,5) e i centri congressi e fieristico congressuali (5,9%). Inoltre gli alberghi a 5 e 4 stelle sono le sedi che più delle altre hanno dichiarato (rispettivamente nel 50% e nel 21,5% dei casi) di aver aumentato nel 2015 le proprie tariffe.
A fronte di un grande numero di eventi e di partecipanti, emerge il ruolo di Federcongressi&eventi che, favorendo il networking tra imprese, innesta “un percorso virtuoso capace di apportare un miglioramento complessivo dell’offerta di strutture e servizi, per rendere più efficiente e competitiva la destinazione Italia, soprattutto sul mercato internazionale”, conclude Mario Buscema, Presidente Federcongressi&eventi.