Ci sono segnali di ripresa per il Turismo in Italia, con la conferma della crescita dei flussi extraeuropei: emerge dai dati dell’Osservatorio nazionale del Turismo (su base Istat-Bankitalia) presentati ieri presso la sede del MICBAT-Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nel 2013, il contributo all’economia nazionale del turismo è stato di 96 miliardi di euro, pari al 10% dei consumi finali interni: gli stranieri hanno contribuito per 33 miliardi di euro, gli italiani per 63.
Positivi in particolare sono i numeri del turismo internazionale, cresciuto in Italia nel 2013 di circa il 3%: una conferma arriva nei dati della Banca d’Italia sul saldo positivo della bilancia turistica dell’Italia (il 2013 si è chiuso a +10,4%). Nel primo quadrimestre 2014 il saldo è leggermente diminuito, anche a causa di una parziale ripresa delle spese dei nostri connazionali all’estero. I flussi dall’estero vedono sempre in testa la Germania, ma con una contrazione del 6,5% rispetto all’edizione precedente, mentre gli Usa sono secondi (+11%) e la Francia è terza (+4,5%). Pur se in grande crescita , in valori assoluti modesto è ancora il contributo della spesa proveniente dai paesi Bric, con la sola eccezione della Russia, che entra all’ottavo posto della Top 10 dei visitatori stranieri in Italia. Quanto alla tipologia di vacanza degli stranieri in Italia, prervale la componente culturale: quasi la metà dei pernottamenti estivi e ben il 58% della spesa turistica (in media 129 euro giornalieri) si collocano in aree di interesse artistico-culturale. I dati dell’occupazione nelle imprese di alloggio, ristorazione e servizi turistici, evidenziano un saldo positivo per il secondo trimestre 2014 e, nell’outlook del prossimo quinquennio, la migliore performance a confronto con i principali settori dei servizi e dell’industria.
L’Italia è quinta al mondo per arrivi nel 2013 (+2,9%) e sesta per entrate da turismo internazionale (+3,1). Un problema rimane la distribuzione sul territorio: solo quattro regioni (Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana), accolgono da sole il 60% della spesa turistica proveniente dall’estero, mentre gli introiti del mezzogiorno contribuiscono per circa il 13%.