Garantire e certificare la reale accessibilità delle strutture ricettive è l’obiettivo di Paripasso, progetto e associazione nata all’interno della bolognese Architetti di strada. “Esistono già strumenti simili – spiega Sergio Bettini, presidente di Paripasso -, ma non sono sufficienti. Noi vogliamo crearne uno che consenta al viaggiatore disabile di consultare, guardare e scegliere, senza dover avere contatti con il gestore fino al momento della prenotazione”. In estrema sintesi, l’idea di Paripasso è quella di raccogliere tutte le informazioni sull’accessibilità delle strutture, dare una valutazione e permettere all’utente di fare una recensione. Al momento sono state individuate e mappate circa 200 strutture, anche se sul web (il sito è online da pochi giorni) ce ne sono solo una ventina. Le strutture sono classificate in base a un sistema di valutazione che va da C (sono accessibili solo le camere dedicate e i relativi servizi) ad A+ (l’accessibilità riguarda tutte le aree comuni e gli accessi). Per dare un’idea del possibile interesse riscosso dall’iniziativa basta pensare che i disabili in Italia sono circa 2 milioni e mezzo, di cui 750 mila hanno una disabilità motoria. Poiché si tratta di una nicchia di viaggiatori che non si sposta mai da soli, il reale target è pari a circa 5 milioni di persone. A queste si possono aggiungere anche gli anziani over 65 o 70, che hanno disponibilità economica e viaggiano tutto l’anno, ma appunto con particolari esigenze di accessibilità.