Il Governo australiano progetta di introdurre il nuovo sistema di riconoscimento del volto Seamless Traveler entro il 2020. I viaggiatori internazionali con destinazione Australia non avranno quindi più bisogno di un passaporto, perché il Paese sta cercando di sostituire il documento standard con la tecnologia biometrica in grado di riconoscere il volto, l’iride e le impronte digitale. Insomma, coloro che sbarcheranno in Australia potranno uscire direttamente dall’aeroporto senza doversi fermare ai controlli. La prima conseguenza è che le stazioni automatiche di scansione per il passaporto SmartGates (installate appena una decina di anni fa), e utilizzate dai 40 milioni di viaggiatori che in questi anni hanno visitato l’Australia, verrebbero eliminate. L’obiettivo è riuscire ad avere il 90% dei dati dei passeggeri in arrivo entro il 2020 e la spesa stimata è di 94 milioni di dollari in cinque anni.
Oltre ai benefici in termini di tempo, l’uso della tecnologia Seamless Traveler avrebbe ripercussioni positive anche sulla sicurezza. Secondo le autorità, attraverso questo metodo il 90% circa dei viaggiatori può effettuare da sé il processo di autenticazione, senza l’intervento attivo da parte del personale. In questo modo gli addetti ai controlli potrebbero concentrarsi sui soggetti ritenuti più a rischio. E un approccio di questo tipo si potrebbe applicare a tutti i voli, locali e internazionali.
Ma nonostante la tecnologia biometrica abbia raggiunto progressi non è ancora del tutto affidabile, anche se il riconoscimento biometrico è già in fase di sperimentazione in alcuni aeroporti statunitensi, ma solo come mezzo a cui ricorrere per la conferma della fotografia allegata al passaporto.
In ogni caso un portavoce del DIBP, Department of Immigration and Border Protection, spiega che al momento il Governo ha chiesto alle aziende locali di proporre soluzioni create ad hoc. Alcuni test saranno effettuati a partire dal mese di luglio in uno scalo della capitale Canberra.