«Fino a marzo il comparto sarà ancora fermo, un’immobilità che dura già da un anno. Sono stati fatti provvedimenti da parte del Governo per sostenere il turismo, sono stati redatti leggi e decreti ma non abbiamo ancora visto i frutti monetari di questi interventi, ecco perché è necessario mettere in sicurezza le principali aziende per evitare che enormi patrimoni si disperdano e quindi lo scheletro di un’industria che ha fatto da traino per l’Italia rimanga in piedi così da permettere a questo settore di ripartire ed essere leader».
Luca Patanè, Presidente del Gruppo Uvet e di Confturismo – Confcommercio, ha fatto il punto sulla situazione e le prospettive dell’economia italiana, intervenendo nei giorni scorsi a una conferenza stampa del Centro Studi Promotor.
Secondo Patanè la priorità è far ripartire il turismo e l’indotto a esso collegato mettendo in sicurezza le principali aziende. L’Italia, infatti, rappresentava, fino al 2019, la quinta destinazione turistica per arrivo stranieri a livello mondiale, il turismo godeva di un surplus fra entrate e uscite di circa 7 miliardi, con un occupato su dieci del nostro Paese impegnato nel comparto e il 13,5% del Pil rappresentato proprio dal turismo.
“Chiediamo al Governo di darci una mano nella comunicazione del nostro Paese – ha continuato Patanè -: noi attraverso i motori di ricerca vediamo che l’Italia non è la più cercata, perché abbiamo il vizio di cambiare i piani e le regole. Da questo punto di vista gli stranieri hanno bisogno di certezze e dobbiamo essere noi i primi a darglieli per far ricominciare a vivere una macchina fondamentale del nostro Paese”.