Bastano 11 dollari a viaggio per azzerare le emissioni di Co2 del turismo. Fra trasporti, alloggi e attività ricreative il settore turistico, nonostante sia impegnato a ridurre le proprie emissioni di Co2 del 50% entro il 2035, è responsabile di circa il 5% del totale di emissioni di Co2 sul pianeta. Ma secondo i ricercatori dell’università di Waterloo basterebbe che ogni viaggiatore pagasse una sorta di tassa di 11 dollari per ogni viaggio fatto. Lo studio, pubblicato sul Journal of Sustainable Tourism, “dimostra che ciò è realizzabile, ma richiede azioni decise e investimenti significativi, pari a poco meno di un miliardo di dollari all’anno”, spiega Daniel Scott, autore della ricerca. La cifra, divisa per il numero di viaggi effettuati ogni anno, risulta pari a 11 euro a partenza, riporta una fonte Ansa.
“Decarbonizzare il turismo” rappresenta un investimento a lungo termine a prezzi contenuti. Considerata la crescita del settore il costo relativo è meno dello 0,1% di quanto varrà l’economia turistica globale nel 2020, e il 3,6% nel 2050.
Un mondo pericolosamente surriscaldato non è certo nell’interesse del turismo. E a noi costerbbe “meno del costo di un bagaglio extra in aereo”, conclude Scott. In cambio le generazioni future “potranno continuare ad ammirare le bellezze che oggi ci ispirano”.