Strada spianata o, visto il tema trattato, sarebbe meglio dire pista libera dal governo italiano, all’acquisto di una quota di Alitalia da parte di Etihad Airways .
L’ad del vettore emiratino James Hogan, dopo aver incontrato il premier Renzi e il ministro dei trasporti Lupi, può finalmente imbastire un’offerta per una quota importante, dal 40 al 49%, il massimo consentito dalla leggi comunitarie, del capitale di Alitalia. Offerta che sarà valutata oggi, domencia, dal cda del vettore emiratino, che si runisce sotto la guida dello sceicco Hamed bin Zayed Al Nahyan.
I nodi che hanno rallentato la definizione dell’accordo sembrano tutti sciolti, così che ed si prepara a sborsare fino a 500 milioni di euro, tra aumento di capitale e puro finanziamento, per entrare in Alitalia. Tra le questioni ancora da risolvere i 400 milioni di euro di debiti che il vettore degli Emirati vuole ristrutturare. Debiti in mano alle principali banche italiane tra cui Intesa SanPaolo, principale azionista di Alitalia che, quindi non dovrebbe porre alcun ostacolo alla trattativa per salvare dal fallimento totale il suo “investimento”, e Unicredit con una quota del 13%.
Intanto proprio Unicredit ha ospitato a Milano nella sua futuristica Tower nel nuovo quartiere di Porta Nuova durante il Salone del Mobile, la presentazione della poltrona Magnifica, la super business class del vettore italiano. Presentazione che ha visto presente anche esponenti di Etihad, come Anna Fosso di Aigo, ufficio stampa della compagnia in Italia. E se più indizi fanno una prova…
Insomma la lettera d’intenti agli azionisti di Alitalia dovrebbe arrivare già a inizio settimana; nel piano, “forte”, come ha sottolineato il ministro Lupi, si prevede la spinta del governo per l’arrivo dell’alta velocità ferroviaria a Fiumicino, ma anche a Malpensa e Venezia, la liberalizzazione degli slot a Linate, per cui si era già previsto un allentamento per l’Expo 2015, e l’espansione del cargo a Malpensa (pena una drastica riduzione dei voli passeggeri? Anche se nel breve dovrebbe arrivare un volo targato Alitalia per Shanghai). Inoltre sarà la forza commerciale per gli acquisti di aeromobili di Etihad a fornire i nuovi velivoli alla flotta di Alitalia che, per questa ragione, ha annullato un’opzione di ordine per 12 A350 che aveva fatto recentemente.
Insomma sembra, quasi, tutto risolto. Non è solamente chiaro il nodo del costo del lavoro, che Etihad vorrebbe ulteriormente tagliare con esuberi o cassa integrazione a rotazione totale per una buona parte dei dipendenti. Preoccupati i sindacati che incontrarnno Lupi lunedì: “Ufficialmente non sappiamo niente. La nostra preoccupazione è sia per gli esuberi previsti , sia per la cassa integrazione” ha detto Marco Veneziani, segretario della Uiltrasporti.
Infine Etihad, terra di Ferrari e del primo parco tematica dedicato al bolide di Maranello, il Ferrari World, vorrebbe Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Nuova (Ri-nuova si dovrebbe dire…) Alitalia, visto che il presidente odierno, Colaninno, sarebbe ancora molto legato agli azionisti francesi di Air France-Klm sempre più contrariati, così come i tedeschi di Lufthansa, per l’arrivo di Etihad. Un’arma, comunque, Af-Klm ce l’hanno ancora in mano, ovvero l’alleanza Skyteam, di cui sono tra i fondatori e di cui fa pate Alitalia che dovrebbe pagare un prezzo troppo alto per uscirne.
Il Risiko dei cieli continua. Aspettiamo le mosse dai Big d’Europa e, soprattutto, dagli altri vettori del Golfo. Tra cui Emirates/" target="_blank">Emirates che ha tanto investito in Italia e che si è vista annullare il volo, di gran successo, che ha aperto in quinta libertà tra Malpensa e New York.