Il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL) è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Graziano Delrio. Il piano per i porti verrà ora sottoposto alle commissioni parlamentari compententi. Ottenuto parere positivo tornerà all’esame del Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. Cosa prevede il documento?
In estrema sintesi, la definizione di un Sistema Mare efficace e per l’incremento dei traffici delle merci e della navigazione di passeggeri, obiettivo da raggiungere grazie alla semplificazione amministrativa, all’efficienza dei controlli e delle procedure di sdoganamento, alla promozione dell’intermodalità e dei collegamenti di ultimo miglio e infine grazie a nuovi investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture portuali.
Tutto il comparto, infatti, necessita di una vigorosa ristrutturazione se è vero quello che sostiene il ministero dei Trasporti e cioè che dal 2004 al 2014 i porti italiani hanno perso il 6,5% del traffico merci e il 7% di quello passeggeri, mentre le crociere crescono del 10% all’anno.
Primo problema del sistema italiano è la scarsa efficienza, come si immagina in uno scenario che vede 24 Autorità portuali, 336 membri nei Comitati, 113 provvedimenti amministrativi all’import-export gestiti da 23 soggetti pubblici responsabili dei controlli. E poi c’è il problema della qualità delle infrastrutture, così scarsa in italia da piazzare il nostro Paese al 55mo posto mondiale, dopo Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Marocco, Croazia.
Tra le misure previste dal piano strategico c’è l’istituzione di una regia nazionale affidata alla direzione generale unica per porti e logistca del Ministero dei Trasporti e la drastica riduzione dei membri dei comitati delle autorità portuali, che da 336 passeranno a 70.