Un aereo russo decollato alle 7.21 ora italiana da Sharm el Sheick in Egitto e diretto a San Pietroburgo è precipitato sulla penisola del Sinai. A darne notizia, dopo alcuni minuti di notizie contradditorie, è stata la Tass, la conferma è arrivata poco dopo dalle autorità egiziane. A bordo dell’Airbus 321 della compagnia Kogalymavia c’erano 224 persone, in gran parte turisti. Non ci sarebbero sopravvissuti.
Secondo le autorità egiziane, che hanno fatto anche sapere di aver già individuato i rottami dell’airbus, le cause del disastro sarebbero legate ad un’avaria piuttosto che ad un temuto attacco dell’Isis in risposta all’intervento della Russia nella crisi mediorientale. A conferma di ciò, è arrivato il chiarimento che poco prima di scomparire dai radar, l’aereo della Kogalymavia aveva chiesto di poter effettuare un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto più vicino. Nel momento in cui il comandante dell’Airbus ha contattato i controllori di voli e ha chiesto l’atterraggio, il velivolo si trovava a quota 9 mila metri.