Rapporto Svimez: il Sud muore. Secondo Assoturismo, il turismo lo può salvare

Un dettaglio della spiaggia di Palmi, in Calabria. La regione è la più povera d'Italia

Nei primi otto mesi dell’anno, al Sud sono sparite 7.827 imprese nel commercio e 2.417 nel turismo.

La notizia (fonte Osservatorio Confesercenti) contribuisce insieme al rapporto Svimez, Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, a tracciare un’immagine drammatica del nostro Sud. Un’immagine che comprende l’aspetto demografico (nel 2013 il numero dei nati ha toccato il numero più basso registrato dal 1861, 177 mila), l’impoverimento delle famiglie (il numero delle famiglie povere è aumentato del 40% nell’ultimo anno), i dati sull’occupazione e sulla crisi (nel Sud è presente il 26% degli occupati italiani, ma si concentra il 60% delle perdite determinate dalla crisi).

Ma che, secondo Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti, potrebbe essere letteralmente stravolta – e questa volta in positivo – da un serio investimento nel turismo. “È ora di finirla di penalizzare il turismo in Italia – ha detto Albonetti – quando invece dovrebbe essere una delle leve del ritorno alla crescita. Illustreremo proposte precise che possono riportare l’Italia fra i maggiori mercati turistici nel mondo, dando risposte importanti anche alla profonda crisi del Sud“. Misure che sono più urgenti che mai, come spiega Albonetti: “Non siamo più neppure davanti alla solita rappresentazione di due Italie sempre più lontane, per il semplice fatto che il Sud sta sparendo, con uno spopolamento nei prossimi decenni di oltre 4 milioni di abitanti”.