Altro intoppo sulla strada dell’unione fra Alitalia ed Etihad Airways. Il referendum sui tagli al costo del lavoro di Alitalia non ha raggiunto il necessario quorum di partecipazione ed ha aperto una nuova fase di conflitto fra i sindacali. I risultati della consultazione sono stati anticipati dal segretario generale aggiunto della Uilt, Marco Veneziani, che ha fatto sapere che sono stati 3.500 i lavoratori che si sono espressi sul totale di 13.200 addetti. secondo i dati diffusi da Uilt, 3000 sarebbero stati i sì e mentre i 500 no sarebbero da ascrivere in particolare a piloti e assistenti di volo.
Lo stesso Veneziani ha già chiesto una nuova intesa: “Non è stato raggiunto il quorum perché Cgil, Cisl, Ugl e azienda hanno voluto mortificare piloti e assistenti di volo – ha commentato, aggiungendo pure che “l’accordo non c’entra nulla con Etihad” e che “bisogna tornare al tavolo per firmare un accordo valido perchè questo non lo è”. La Uil. ha anche fatto sapere, “non è contraria a dare 31 milioni”.
La replica delle altre sigle sindacali favorevoli all’intesa, è arrivata con un cinguettio: “Quorum mancato, accordo valido – ha scritto infatti il segretario generale della Fit Cisl, Giovanni Luciano su Twitter. – Circa 30% votanti in 25 ore di seggio aperto con oltre 80% di sì. Azienda vive – chiosa – lavoro salvo”. Il motivo è presto detto. Secondo gli altri sindacati, trattandosi di un referendum abrogativo, il mancato raggiungimento del quorum fra i dipendenti Alitalia rende di fatto l’accordo valido. In più, lo stesso leader della Cisl, ai microfoni di RaiNews24, ha avvisato: “La Uil sta giocando col fuoco nel momento peggiore di Alitalia, perché gli arabi possono anche fuggire”.