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Referendum AlitaliaERT

Contratto di lavoro e ok, subordinato, di Poste Italiane. Tutto pronto per la firma?

Dopo tante lettere sulla direttrice Roma-Abu Dhabi, ora è la volta di una missiva “interna”, ovvero quella scritta dall’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, e dal presidente, Roberto Colaninno, ai dipendenti dell’aviolinea, in cui si legge che venerdì 25 luglio, l’assemblea dei soci sarà a dare “l’approvazione del contratto con Etihad ancora in via di definizione”. Una lettere in cui non si nascondono le difficoltà del momento spiegando che gli accordi “prevedono conseguenze dolorose”, ma “non abbiamo alternative”, anzi, “abbiamo invece davanti un’opportunità vera che l’accordo con Etihad ci offre”. Sottolineando però che una conditio sine qua non per la chiusura dell’accordo è la pax sindacale e la firma del nuovo contratto, “non ci sono dilazioni possibili, non ci sono altre strade. Non c’è più tempo”.

Nuovo contratto sul quale è stato indetto un referendum da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl Trasporti. La Uil Trasporti, invece, aveva deciso di non firmare nè il contratto nazionale nè l’integrativo invidando i lavoratori di Alitalia a “non partecipare a questo referendum farsa”, lanciandone un altro da lunedì 28 luglio fino a venerdì 1° agosto. Ma, come abbiamo visto, i vertici Alitalia hanno fretta: “abbiamo bisogno che la risposta ci arrivi entro venerdì 25 alle ore 9, quando inizierà l’Assemblea dei Soci”, si legge nella lettera e, almeno su questo, i tempi dovrebbero esser rispettati, visto che il referendum indetto dalla maggioranza delle sigle sindacali scade alle 8 di domani mattina.

Il “nuovo” contratto contiene risparmi per 31 milioni di euro, che provengono da una riduzione dello stipendio da un minimo di 85 euro al mese (per i lavoratori di terra) fino ad oltre 1.300 euro (per comandanti più anziani e dirigenti) tra luglio e dicembre, con gli assistenti di volo a guadagnare 300 euro in meno al mese. Il contributo straordinario non interviene per le retribuzioni sotto i 20mila euro (impiegati, tecnici e addetti di terra) e va dal 4% (fino a 30mila euro lordi di reddito) al 17% (oltre i 100mila). Al personale navigante non verrà corrisposta la tredicesima a dicembre. Nessun aumento per il 2014, mentre nel biennio successivo si avrà un incremento del 6% per il personale di terra (in media 120 euro) che diventano 7% per il personale navigante, distribuiti in due tranche.

Del Torchio e Colaninno incassano infine l’ok dal socio pubblico Poste Italiane per l’aumento di capitale che, però, sborserebbe i soldi dei cittadini solo, “nella nuova newco, studiata da Etihad”, diversamente dagli altri soci privati, chiamati a ripianare i debiti del 2013, a quota 568 milioni, con 200-250 milioni di soldi freschi.  “Vorrei spiegare che noi non ci riteniamo un socio privilegiato o speciale rispetto agli altri soci di Alitalia, ma diversi sì – ha detto l’ad di Poste Francesco Caio – perché abbiamo un vincolo da rispettare che gli altri soci non hanno, il fatto di essere al 100% di proprietà dello Stato e quindi anche con una diversa attenzione su di noi dell’Europa. Siamo sotto la lente dell’Europa affinché il nostro contributo non si configuri come aiuto di Stato”.