Matteo Renzi assicura: per il dopo Expo il governo è pronto a investire “150 milioni l’anno per i prossimi 10 anni” per far diventare l’area un centro mondiale di ricerca genetica e big data. Durante un incontro sull’eredità e il futuro dell’Esposizione Universale, al Piccolo Teatro di Milano, il premier afferma dunque che il governo “è pronto a fare un progetto che sia ‘the best’ e non puntare a ‘the most'”. E rivolgendosi al commissario unico Giuseppe Sala Renzi dice: “Grazie a Beppe. Non posso dire altro per ovvi motivi; grazie di cuore per la dedizione con cui ha seguito l’Expo”, definito dal premier “simbolo di chi non si rassegna” e “un grande successo”.
Illustrando il progetto del governo per il dopo Expo Renzi sostiene che la qualità “delle nostre università e dei nostri centri di ricerca straordinaria, ma dobbiamo fare di più e meglio. Dobbiamo essere capaci di attrarre i talenti e generare qualità. Dobbiamo capire che la globalizzazione è il più grande asset che abbiamo e se capiamo questo smettiamo di avere paura dei fantasmi”.
Come riporta Ansa, Renzi aggiunge: “Siamo una superpotenza culturale. L’Italia è questo, non è solo insieme di problemi”. Ed Expo, continua Renzi, “può diventare per il governo un centro a livello mondiale che affronti insieme il tema della genomica e dei big data”, quantificando in 1.600 i ricercatori che potrebbero essere coinvolti nel progetto indicato dall’esecutivo. Ma per realizzare il progetto nell’area Expo “bisogna partire da subito per dare il senso della missione: non diventi l’area del nostro rimpianto”.