Al via la quotazione in Borsa di Rimini Fiera. Il Gruppo romagnolo punta dunque a privatizzare il 20% del capitale, con la quota pubblica in discesa fino a circa il 60% e quella privata in salita fino a
circa il 40%. Lorenzo Cagnoni, presidente della società, a margine dell’Assemblea dei Soci, è intervenuto sui temi che conducono alla ricapitalizzazione e al collocamento societario sul libero mercato.
“Ottimi conti i nostri del 2014, del tutto in linea con il business plan – precisa Cagnoni – con un utile netto di 3,1 milioni di euro contro i 2,4 previsti, e con un bilancio che non ha beneficiato di partite straordinarie”.
Per quanto riguarda il congressuale le grandi manifestazioni come TTG ed Ecomondo stanno rispettando i budget sul secondo semestre 2015. “Si avvera quanto annunciai in merito alle ottime prospettive dei nostri congressi. A fine maggio 2014 gli eventi programmati erano 83 e a fine dello scorso anno sono arrivati a 116. Oggi siamo a 102 eventi già confermati, con una crescita tendenziale del 23% e un aumento della domanda dell¹11% – sottolinea Cagnoni – “A fine 2015 avremo portato a Rimini 1.110.000 convegnisti, con un +10%, e raggiunto l’obiettivo di budget della BU congressuale: 9.100.000 euro”.
A fronte dei dati fieristici e di quelli congressuali Cagnoni prevede un utile netto 2015 pari a oltre 3 milioni di euro. “Oggi il Gruppo Rimini Fiera – conclude il presidente – è una realtà solida, senza un euro di debito, in piena salute e giudicata in modo lusinghiero in Italia e all’estero per accreditamento e serietà. Pronta per quotarsi al libero mercato”.