Rio de Janeiro è a rischio default. Servono fondi straordinari per salvare le prossime Olimpiadi di Rio 2016, e a 50 giorni dall’apertura il presidente brasiliano Michel Temer e il governatore ad interim di Rio de Janeiro, Francisco Dornelles, hanno dichiarato lo stato di ‘calamità pubblica’. In questo modo si possono aggirare i vincoli di bilancio causati dalla grave crisi economica dovuta al crollo del prezzo del petrolio. L’aspettativa, come riporta La Gazzetta dello Sport, è che questa mossa sblocchi i fondi di Brasilia per garantire il regolare adempimento degli obblighi presi per Olimpiadi e Paralimpiadi, permettendo così la conclusione della linea 4 della metro, il pagamento degli stipendi dei poliziotti e un certo margine per le spese extra dei Giochi. Il decreto dovrebbe infatti consentire al Governo Federale di versare 2,9 miliardi di reais (752 milioni di euro) nelle casse di quello statale, perché l’instabilità comporterebbe un danno d’immagine al Paese difficilmente recuperabile. Si teme infatti un collasso nella sicurezza pubblica, nella sanità, nell’educazione, nella mobilità e nella gestione ambientale.
Le Olimpiadi brasiliane, a livello istituzionale, sono gestite dal Governo federale, statale e municipale. Secondo le previsioni lo Stato di Rio de Janeiro chiuderà il 2016 con un deficit di 19 miliardi di reais (4,93 miliardi di euro), ma il timore diffuso fra i brasiliani è che un flusso emergenziale di soldi pubblici possa trasformarsi in un’occasione per atti di corruzione e di appropriazione indebita. Amnesty International, invece, sostiene che “I grandi eventi sportivi non possono avere la soppressione dei diritti come costo. Le autorità devono chiarire alla popolazione quale sarà il reale impatto nelle loro vite”.