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Ristrutturazione Lufthansa, 22mila esuberi a causa dell’emergenzaERT

Nuove misure in vista per la seconda fase della ristrutturazione di Lufthansa, la compagnia aerea tedesca salvata dalla crisi del Covid grazie al maxi-intervento pubblico.

Il Comitato esecutivo dell’aviolinea ha approvato un secondo round di misure di ristrutturazione in aggiunta quelle già annunciate ad aprile, quando aveva deciso di ridurre la flotta di 100 aerei e di non riprendere più le attività della controllata Germanwings. Adesso invece, è la volta del programma di misure di ristrutturazione ribattezzato “Renew” che durerà fino al dicembre 2023 e sarà guidato da Detlef Kayser, membro del board e responsabile per le risorse e le operazioni della compagnia aerea.

Le nuove misure prevedono, fra le altre cose, la riduzione del numero dei componenti dei board di Lufthansa e delle sue controllate e un taglio del 20% delle posizioni di “leadership” in tutto il gruppo. Inoltre verranno eliminate 1000 posizioni amministrative e verrà accelerato il processo per trasformare Lufthansa airline in un’entità separata. Inoltre il piano finanziario fino al 2023 prevede che il gruppo accetti la consegna di massimo 80 nuovi aerei, una misura che permette di dimezzare l’investimento in nuovi aeromobili.

“A causa degli effetti di lungo termine della pandemia di coronavirus – spiega una nota del vettore – si calcola che vi sia un surplus di personale pari a 22.000 posizioni a tempo pieno nelle compagnie del gruppo anche nel periodo successivo alla crisi. A differenza dei suoi competitors, Lufthansa continuerà a evitare licenziamenti laddove possibile. Questo richiede accordi sulle misure in risposta alla crisi con i sindacati che rappresentano i dipendenti di Lufthansa. Fino ad ora, i negoziati hanno portato a esiti positivi solo la rappresentanza dei piloti, Ufo”.