Inaugurata a Roma la Nuvola di Fuksas, l’avvenieristico e discusso nuovo centro congressi nel cuore dell’Eur. Dopo 18 anni di attesa, 8 anni di cantiere e una spesa di 239 milioni di euro, finalmente il Roma Convention Center La Nuvola progettato dell’architetto Massimiliano Fuksas ha visto la luce. “Sarà un’icona della Roma moderna che dialoga con la Roma del passato – dichiara Roberto Diacetti, presidente Eur – È il simbolo dell’eccellenza made in Italy, il segno che Roma e l’Eur guardano al futuro”. Una vera e propria nuova destinazione nella destinazione Roma, che se all’esterno somiglia a una “cosa” extraterrestre, un grande oggetto futuristico e lattiginoso, all’interno ospita un funzionale auditorium in ciliegio americano da 1.850 posti a sedere. Più simile a un’astronave aliena che a una nuvola, quindi, alla domanda se si poteva fare diversamente e a minor spesa (l’obiezione è che in fondo si tratta “solo” di un centro congressi), la risposta di Fuksas è sì, ma non sarebbe stato uguale. Il potere dell’architettura, secondo Fuksas, è modificare lo spazio urbano, l’umore e il volto delle città. E in questo caso potrebbe generare un giro d’affari di 350 milioni l’anno, provenienti dal settore del turismo congressuale: il primo contratto internazionale è stato siglato con l’International Bar Association, che a ottobre 2018 porterà a Roma 6 mila avvocati.
Al taglio del nastro, eseguito dal sindaco Virginia Raggi, non sono mancate le polemiche, “La Nuvola è un’opera iniziata molto tempo fa con costi spropositati”, dichiara il sindaco. “Parliamo di 275 milioni come cifra a base d’asta nel 2007, cioè 10 anni fa. Quella di oggi, a consuntivo, è 238,9 milioni – ribatte il papà della Nuvola – In Italia non si parla d’altro che di costi. Non di cultura, non d’arte”.