Le monetine portafortuna lanciate dai turisti nelle fontane di Roma verrranno “recuperate dalla Sovrintendenza e finalizzate al restauro dei monumenti“. Lo spiega Giovanna Marinelli, assessore alla Cultura. Con la delibera approvata oggi dalla Giunta il piccolo tesoro diventa di proprietà del Campidoglio.
Ma raccoglierle non è un processo così semplice come potrebbe sembrare. Le monetine, una volta raccolte, devono essere selezionate, pulite e infine contate dalla Banca d’Italia, che “trasferirà alla Sovrintendenza tutte le monete già in euro e poi il corrispettivo della conversione delle valute straniere”, aggiunge Marineli. Un modo, insomma, “per mettere a regime le donazioni che vengono fatte e che saranno destinate al restauro del patrimonio culturale e archeologico”.
Le fontane interessate alla raccolta sono quelle di piazza di Spagna, piazza Navona, piazza Barberini, piazza della Rotonda, piazza del Popolo, piazza Colonna, piazza Santa Maria in Trastevere, piazza Mattei, piazza Esedra, il Fontanone del Gianicolo a piazza dell’Acqua Paola, via del Babuino, piazza del Quirinale, piazza Santa Maria Maggiore e piazza Madonna ai Monti. La Fontana di Trevi, probabilmente quella più gettonata come portafortuna, non compare nell’elenco perché è in vigore una convenzione con la Caritas per circa due anni. In ogni caso chi verrà sorpreso a raccoglierle commetterà furto, e potrà essere punito a norma di legge.