Fino ad oggi Praga è stata regina indiscussa del turismo italiano verso la Cechia, che si spingeva al massimo nei dintorni della capitale. Ora però c’è un’alternativa: un collegamento aereo da Milano Orio al Serio a Ostrava, operato da Ryanair con cadenza bisettimanale, consente di esplorare il nord-est del Paese, la regione Moravia-Slesia, sulle orme della rivoluzione industriale e di personaggi famosi.
La nuova Ostrava
Nelle viscere della terra
I cunicoli dismessi dopo la Rivoluzione di Velluto, e più precisamente nel 1994, testimoniano oggi il lavoro duro in miniera e il destino di questi luoghi, e del Paese intero, legato all’estrazione del carbone. Diversi percorsi turistici conducono in totale sicurezza sulle orme dei minatori e nel cuore spesso impietoso della montagna. Il Landek Park di Ostrava è il più grande museo minerario del Paese. A Sud di Ostrava, poi, c’è il complesso di Dolni Vitkovice, costituito da tre siti tutti risalenti alla prima metà del XIX secolo e tra loro collegati: la Miniera Hlubina, la cokeria e la fabbrica delle acciaierie di Vitkovice con gli altiforni. Qui è quindi rappresentato l’intero processo produttivo: l’estrazione del carbone, la trasformazione in coke fino al prodotto finale, cioè il ferro grezzo.
Al museo, tra scienza e fantascienza
Sempre a Ostrava, una visita al museo interattivo “Il grande mondo della tecnica” (Velký svět techniky) – Science and Technology Center ci lancia dal passato al futuro con centinaia di attrazioni e giochi interattivi per un approccio divertente con la scienza. Per chi ama l’atmosfera fantascientifica dei libri di Jules Verne, c’è invece da visitare il museo tecnico interattivo il “Piccolo mondo della tecnica” (Malý svět techniky) con diverse invenzioni che hanno favorito significativamente l’evoluzione dell’industria e del progresso tecnico in Repubblica Ceca e nel mondo.
Vip a Ostrava
Anche Ostrava ha le sue “celebrity”. Un itinerario sulle orme dei personaggi illustri che da qui sono passati, conduce per esempio alla casa natale di Sigmund Freud, al fiabesco castello dove soggiornarono Beethoven e Paganini, alla residenza estiva della famiglia Rotschild e in eleganti alberghi che ospitarono tra gli altri l’imperatore d’Austria e lo zar di Russia.