Rallenta la crescita di Ryanair. Nel primo semestre, come riporta una nota della low cost, i profitti sono cresciuti solo del 7%, un risultato al di sotto delle aspettative e fortemente condizionato dal clima di incertezza seguito alla Brexit. Il vettore irlandese ha chiuso il semestre con un utile netto di 1,17 miliardi di euro. Lo scorso anno, nello stesso periodo, Ryanair ha messo a segno un incremento dell’utile del 37%.
Per l’intero esercizio al 31 marzo 2017 l’utile netto è previsto tra 1,3 miliardi e 1,35 miliardi, contro gli 1,2 miliardi del precedente anno fiscale, con stima tra 1,375 e 1,425 miliardi.
“Le tariffe più deboli e l’incertezza sulla Brexit saranno le caratteristiche dominanti del secondo semestre – sottolineano dalla compagnia -. L’incertezza sulla Brexit e l’esito finale dei negoziati sull’uscita del Regno Unito con l’Unione Europea continueranno a minacciare il nostro business”. Secondo le previsioni del vettore, la sterlina sarà debole e la crescita del Regno Unito e dell’Europa rallenterà. E proprio per questo Ryanair ha tagliato le stime di crescita della capacità oltre-manica, che sono dal 12% al 5%.
Il panorama però è variegato. L’amministratore delegato Michael O’Leary ha infatti sottolineato che Ryanair aumenterà al contrario la capacità in Italia, Germania e Belgio, per approfittare in parte dei tagli operati da altri vettori.
Ryanair prevede ora di trasportare entro marzo 2024 200 milioni di passeggeri, 20 milioni in più rispetto alle precedenti stime. Solo per quest’anno sono previsti più di 119 milioni di passeggeri.
Per raggiungere questi obiettivi il vettore dovrà ulteriormente ampliare la flotta. A questo proposito, però, il direttore finanziario Neil Sorahan ha dichiarato di rinviare la dismissione di alcuni Boeing 737 e invece di prendere in considerazione il rinnovo di alcuni contratti di noleggio.