Chi non ha fatto un volo a becco asciutto, su aerei rumorosissimi e magari con 50 euro di meno in tasca, a causa di un bagaglio con 1 cm di eccedenza? Come dire, chi non ha fatto un viaggio con Ryanair “prima maniera”? Ebbene, sono ricordi. In una conferenza stampa che si è svolta ieri a Londra, Michael O’Leary, amministratore delegato, ha illustrato come i cambiamenti della compagnia low cost (il più eclatante: l’apertura alle vendite in agenzia con l’ingresso in Travelport) non sono finiti. Anzi, da un certo punto di vista iniziano ora e seguiranno i modelli di multinazionali di successo, come H&M e Ikea. «Anche loro hanno iniziato con il low cost e poi hanno sviluppato il loro business, diventando brand conosciuti in tutto il mondo». Secondo O’Leary e il suo vice Kenny Jacobs, sono due le strade da seguire per portare a termine la trasformazione: aggiungere progressivamente nuove opzioni e migliorare il servizio. Detto fatto, imboccando la strada del marketing e del digitale. Entro il 10 aprile sarà lanciato il nuovo sito internet, dal quale sarà anche possibile effettuare ricerche di destinazione in base al prezzo. Pochi giorni dopo, partirà la campagna pubblicitaria in tv. A giugno, poi, arriverà la app che permetterà di prenotare il volo in meno di un minuto e di salire a bordo con una carta d’imbarco digitale. Un passo necessario, visto che, come ha sottolineato O’Leary, «Oggi il 32% dei nostri accessi avviene da mobile».
Ryanair serve oggi 186 aeroporti e trasporta 81,5 milioni di passeggeri. L’obiettivo, per i prossimi 5 anni, è di arrivare a 110 milioni, un obiettivo super ambizioso che la compagnia punta a raggiungere catturando il target delle famiglie e, anche con l’aiuto degli operatori, del business travel, inserendo progressivamente nel network i principali aeroporti, come già fatto con Roma Fiumicino. Sempre nei prossimi 5-6 anni, la compagnia conta di riuscire a inserire nel proprio operativo il lungo raggio. A prezzi inimmaginabili anche per la Ryanair di prima maniera: 10 euro a tratta.