Sala: “Venire a Expo Milano non sarà pericoloso”

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala

Il tema era già all’ordine del giorno da tempo, poi dopo i fatti di ieri al Tribunale del Milano, la questione sicurezza per l’Expo 2015 è diventata ancor di più di attualità.

Il gesto di un folle poteva alimentare dubbi  ed allora il commissario unico dell’Esposizione, Giuseppe Sala, prende la palla al balzo e approfittando di un incontro con la stampa, decide di affrontare  il tema di petto. Soprattutto per tranquillizzare.

Venire all’Expo non sarà pericoloso” ha rassicurato Sala che ha invitato a non alimentare psicosi. “L’evento che non è mai stato oggetto ad azioni terroristiche” anche perché la manifestazione “vuole essere un luogo di pace”, testimoniato anche dall’ultima novità: la partecipazione della Corea del Nord che sarà nel padiglione delle Isole (e quindi dal lato opposto del sito rispetto alla Corea del Sud). –

Non preoccupa il fatto che una delle società che si sono aggiudicate il servizio di sorveglianza, la All System, sia la stessa che si occupa della vigilanza proprio nel Palazzo di Giustizia di Milano, anche se il varco finito ieri sotto accusa non rientrerebbe fra le sue competenze .” Era già previsto, ma alla luce di quanto successo ieri, eviteremo che ci sia un ingresso, neanche per addetti ai lavori o accreditati, che sia senza controllo” ha fatto sapere Sala.

Il commissario ha spiegato che comunque sulla sicurezza si sta lavorando da più di un anno. Il controllo sulla manifestazione sarà assicurato da 1500 uomini e di notte interverranno anche 600 uomini dell’esercito.

Un contributo sostanzioso arriverà dalla tecnologia: 4 mila telecamere e sistemi di controllo all’ingresso sul modello aeroportuale, ossia scanner ai raggi x e metal detector, sia per le persone che per i mezzi. Per accedere serviranno al massimo 10 secondi (a parte gli accertamenti più approfonditi a campione), un lasso di tempo individuato in base ad esperienze analoghe – i Giochi di Londra, Disneyworld e l’edizione di Shanghai – che crea un “disagio che rientra nel campo dell’accettabilità” e che evita “code eccessive”, ha spiegato Sala. Anche perché “dobbiamo evitare di creare agli ingressi un mostro che induce alla paura”.