A Samos ci sono i migranti, certo. Ma non per questo l’isola greca deve essere cancellata dalla mappa delle destinazioni turistiche, visto che rimane un luogo tranquillo, sicuro e con le strutture di sempre, quelle da decenni ne hanno decretato il successo sul mercato internazionale. Per lanciare questo messaggio il sindaco Michalis Angelopoulos è intervenuto a Roma a una serata per la promozione dell’isola organizzata dall’Ente del Turismo ellenico in Italia.
Notevole in calo dei turisti registrato in seguito all’afflusso dei migranti: ”Siamo passati dai circa 135 mila visitatori dello scorso anno ai 120 mila del 2016”, ha fatto notare Angelopoulos. Si tratta di una diminuzione del 16% che ha messo a dura prova l’econonomia dell’isola, che per l’85% si basa sul turismo. Oggi la patria di Pitagora e Epicuro, nonché isola prediletta di Antonio e Cleopatra, ospita circa 2.500 migranti provenienti da Siria, Iraq, Pakistan, Marocco e Algeria. Ma, dopo l’accordo tra Unione europea e Turchia, le cose vanno nettamente meglio e gli sbarchi si sono quasi del tutto fermati. E i 7.000 abitanti dell’isola, che hanno dimostrato di saper accogliere i profughi, sognano ora di tornare ad accogliere turisti. A loro, come ha ricordato Anghelopulos, Samos offre belle spiagge e 3 mila anni di storia, testimoniati dai suoi siti archeologici, alcuni dei quali inseriti dal 1992 nella Lista del Patrimonio Unesco.