Santa evasione: il Vaticano deve a Roma oltre 19 mln di euro. E con il Giubileo…

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Alcuni consiglieri comunali hanno stilato una lista di 280 strutture religiose gestite da 246 congregazioni, riconosciute a finalità commerciale, di cui 94 non hanno mai versato un euro e 59 lo hanno fatto in maniera irregolare

In Italia l’evasione è anche santa. Il Vaticano deve a Roma 19 milioni di euro, e con il Giubileo la situazione rischia di peggiorare. Sono infatti 19,1 milioni di euro quelli evasi da varie congregazioni religiose che, rimettendosi al Vaticano, eludono senza problemi IMU, TARI e TASI.

Dal 1929 la Chiesa è esentata dal pagamento delle tasse sugli immobili con finalità di culto o assistenziali. Ma ora alcuni consiglieri comunali, come Riccardo Magi, presidente dei Radicali, hanno stilato una lista di 280 strutture religiose gestite da 246 congregazioni, riconosciute a finalità commerciale, di cui 94 non hanno mai versato un euro e 59 lo hanno fatto in maniera irregolare. Si tratta di alberghi a tutti gli effetti, anche se con qualche crocifisso in più, ma tutti facilmente prenotabili su internet a prezzi di mercato. “L’elenco dei presunti evasori del Comune proviene dal dipartimento risorse economiche – spiega il consigliere Riccardo Magi – Per la prima volta ci sono dati ufficiali che documentano che queste strutture sono commerciali“.

Vicino al Vaticano, in via Aurelia, solo per fare un esempio, si trovano decine di strutture. Fra queste la Casa d’Accoglienza Piccole Ancelle di Cristo Re, al civico 325, in contenzioso con il Comune per 320 mila euro. “Il Comune diffonde liste insensate – spiegano dalla reception -. Non abbiamo ricevuto contestazioni ufficiali. E vorrei che mi spiegassero con precisione quale legge ci impone di pagare l’IMU”. L’8 dicembre, data di inizio del Giubileo, la situazione non migliorerà, anzi. Anche in quell’occasione, infatti, centinaia tra alberghi, b&b e residence che pagano regolarmente le tasse si troveranno ad affrontare la concorrenza di chi offre gli stessi servizi senza preoccuparsi delle imposte. Il tutto, a fronte di uno straordinario flusso di visitatori.

Pronta la reazione del Santo Padre, che ha rilasciato un’intervista all’emittente portoghese Radio Renascenca: “Un collegio religioso è esente dalle imposte, ma se lavora come un hotel è giusto che paghi le imposte”.