A Sant’Elena apre l’aeroporto, e a 200 anni dall’arrivo di Napoleone arriveranno anche i turisti. Non più sinonimo di scoglio sperduto in mezzo all’Oceano Atlantico (dista circa 1.950 km dalle coste dell’Angola e 2.900 da quelle dell’America del Sud): a febbraio 2016 Sant’Elena celebra il bicentenario dello sbarco napoleonico inaugurando il suo primo aeroporto e restaurando il complesso che ospitò l’esilio imperiale.
I lavori dell’aeroporto, partiti nel 2012, sono stati finanziati dal governo britannico con 350 milioni di euro. Fino a oggi, riporta il Corriere della Sera, era possibile raggiungere l’isola solo via mare, con cinque giorni di navigazione, mentre dopo l’apertura del nuovo scalo ci vorranno quasi sei ore di volo dall’aeroporto più vicino, quello di Lanseria, a circa 50 km da Johannesburg.
L’apertura del nuovo scalo renderà non solo più facili i collegamenti con i territori più vicini, ma farà anche crescere in maniera esponenziale il numero dei turisti. Secondo Cathy Alberts, direttore dell’ufficio del turismo dell’isola, l’aeroporto potrebbe aumentare il numero dei turisti dagli attuali 1.500 fino a 30 mila all’anno. Dello stesso avviso Thierry Lentz, direttore della Fondation Napoléon, convinto che il turismo a Sant’Elena abbia “un futuro davvero luminoso, almeno fino al 2021, anno in cui si celebrerà il bicentenario della morte dell’Imperatore”.