Fuori i secondi. Il match per giungere finalmente a una conclusione per l’intervento di Etihad Airways in Alitalia si deve concludere: “Il tempo per dare risposte è finito – ha detto il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Maurizio Lupi oggi a Milano, durante un convegno sul Trasporto pubblico locale -. Abbiamo chiesto di accelerare i tempi perchè ci preoccupa l’indeterminatezza che crea tensioni e incertezza”. Un’incertezza che anche Federico Ghizzoni, l’amministratore delegato di Unicredit, una delle banche maggiormente esposte con Alitalia, nonché socia, insieme a Intesa San Paolo, Mps e Popolare di Sondrio, aveva stigmatizzato durante un colloquio telefonico con i vertici dell’aviolinea e cono lo stesso Lupi, affermando che la banca è disposta a “fare tutto il possibile, ma non di tutto”. Una posizione forse comune agli altri soci che Lupi, con l’uscita di oggi, vuole spingere a prendere una decisione chiara ed univoca: “L’intesa con Etihad è davvero a un passo e tutti, dai soci privati alle banche, sono chiamati a fare la loro parte per far decollare l’alleanza. È serio e credibile il piano industriale della compagnia di Abu Dhabi su Alitalia, punta tutto sullo sviluppo e non possiamo perdere un’occasione simile” ha detto Lupi in un’intervista al Messaggero. Un Lupi che si toglie anche qualche sassolino dalla scarpe, attaccando chi ancora spererebbe (Colaninno dice qualcuno…) nel ritorno dei francesi: ”Siamo un paese industriale e a vocazione turistica: il trasporto aereo è fondamentale: non disperderlo e non regalarlo a zero euro a chi ha scommesso sul fallimento’….”.
Lupi ha anche ricordato che” Il governo ha fatto, e non può fare altro, ciò che è di sua competenza. Presto arriverà il decreto per Linate e, naturalmente e non per richieste straniere, pensiamo all’Alta velocità sui tre scali fulcro del nuovo piano nazionale degli aeroporti, ovvero Fiumicino, Malpensa e Venezia”. Tra le iniziative prese il tavolo convocato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio ieri l’altro, in cui, alla fine, erano uscite parole ottimistiche: “Siamo alla quadra”, “ci siamo al 90%”, si diceva in ambienti finanziari e politici. Ma l’uscita di oggi di Lupi preoccupa. Perché la famosa lettera di ri(ri)sposta ad Etihad sarebbe già dovuta partire. E anche il comandante Giovanni Galiotto, presidente dell’ANPAC, la maggiore organizzazione sindacale dei piloti italiani, ha sottolineato come: ”Senza un accordo con Etihad penso che vi sia assolutamente un rischio fallimento per Alitalia. Non da oggi i piloti ritengono che questa intesa possa essere la soluzione valida e definitiva per traguardare un futuro nel quale l’Alitalia venga definitivamente rilanciata e l’occupazione diventi stabile e non, come avviene ogni 2 o 3 anni, sempre in pericolo di nuove crisi, di nuovi tagli, di nuovi licenziamenti”
Intanto dal lato operativo sembre chei primi mesi dell’anno siano in linea con il piano di Del Torchio. Speriamo che, almeno questo, basti agli emiratini.