“Costa Crociere non sapeva dell’inchino e in crociera si vendevano tour in plancia a 70 euro”. Sono le rivelazioni che l’ex comandante di Costa Concordia, Francesco Schettino ,ha fatto questa mattina in Tribunale a Grosseto nel corso dell’udienza dedicata al disastro del 13 gennaio 2013.
Schettino ha chiarito che Costa Crociere era all’oscuro della decisione di accostare la nave all’isola deviando dalla rotta formalmente comunicata, e che la manovra fu fatta per fare un favore al maitre Antonello Tievoli e un omaggio al comandante in pensione Mario Palombo che spesso soggiorna sull’isola del Giglio.
Secondo quanto poi spiegato alla Corte, nelle crociere può capitare che gruppi di passeggeri siano ospitati in plancia di comando per osservare la navigazione e le operazioni di governo della nave. “Al massimo è ammessa una dozzina di passeggeri per volta ma me ne portavano anche 20-30 alla volta” e “mai nelle navigazioni sotto costa”, ha spiegato Schettino dicendo di ricordare che la direzione commerciale per queste esperienze faceva pagare 70 euro e che è usuale organizzare le visite in plancia nelle crociere in Norvegia dove i passeggeri non escono all’esterno.
“L’avvicinamento all’Isola favorisce l’aspetto commerciale” – ha spiegato Schettino giustificando così la manovra – “Considerato anche l’aspetto commerciale volevo prendere tre piccioni con una fava”, cioè fare un piacere a Tievoli, omaggiare l’isola e Palombo”. In precedenza, ha detto Schettino, “un paio di volte avevo fatto un passaggio ravvicinato al Giglio”. Schettino ha anche ammesso di aver approvata la rotta seguita da Concordia, dopo averla vista sulla carta nautica su cui era tracciata.