Dopo lo stop di Prezzo Felice, leggi qui, arriva il primo sciopero nel settore del couponing, e nientepopodimeno dai dipendenti del leader di questa modalità di acquisto online che ha fatto da traino negli ultimi anni all’eCommerce italiano e mondiale, ovvero la statunitense Groupon. Che fa dei viaggi una delle sue linee di business di maggior successo, insieme al benessere e bellezza e ai prodotti di elettronica.
Domani, mercoledì, sciopereranno infatti dipendenti italiani del colosso a stelle e strisce per otto ore (conoscendo i ritmi del settore l’equivalente più o meno di una mezza giornata di lavoro…) con in più un presidio di fronte alla sede, in corso Buenos Aires a Milano. La rottura è arrivata dopo diverse richieste dei dipendenti, che avevano l’obiettivo di migliorare l’inquadramento contrattuale, aumentare la formazione ed evitare la riduzione di attività con il rischio esternalizzazione di alcune attività, ma che poi sarebbero sfociate in scontro aperto quando, riportano i sindacati, l’azienda ha mnacciato i lavoratori di chiudere tutto e di portare l’attività all’estero, bollandoli come “corpi infetti da eliminare” e minacciando di licenziare coloro che non sono performanti.
Le sigle Filcams Cgil e Fisascat Cisl, a cui sono iscritti una cinquantina di lavoratori sugli oltre 300 totali, hanno indetto lo sciopero per difendere i lavoratori che ” rigettano le continue provocazioni aziendali, tese a sminuire la loro professionalità. Le centralizzazioni di attività che l’azienda sta avviando unilateralmente, la mancata valorizzazione e incentivazione dei lavoratori, non consentono di essere più competitivi e di aggredire maggiormente il mercato italiano”. Groupon dal canto suo smentisce ogni cosa, sottolineando in una nota che in Italia, “in anni difficili per il mondo del lavoro, Groupon ha assunto a tempo indeterminato più di quattrocento giovani talentuosi ai quali vengono riconosciuti anche benefici aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge e dal Ccnl e piani di crescita internazionale”. “Groupon – si legge ancora – ha sempre riconosciuto la piena esplicazione dei diritti sindacali, sia come singoli sia come associazioni sindacali, mantenendo un sereno e costante confronto con le rappresentanze sindacali aziendali, nel rispetto delle relative previsioni di legge”. Dubbi per chi conosce il settore ne ha. E molti. Per Groupon, ma anch epe ri suoi lavoratori e i suoi clienti, npn possiamo comuqneu che augurare il meglio.