Un detto napoletano, prendendo a prestito il modo di fare di certi preti, recita: “Fa quello che dico io ma non fare quello che faccio io…”. Se ne è fatta interprete la senatrice Emma Bonino che, come documentato oggi dal quotidiano Libero, è sbarcata in Egitto, e precisamente a Sharm, in barba allo sconsiglio che lei stessa, quando aveva responsabilità di Governo, aveva decretato. E che il ministro successore, Federica Mogherini, ha lasciato così come è.
Perchè allora, si chiedono probabilmente i turisti italiani, e prima ancora i tour operator, quello che vale per i semplici cittadini, non vale per i politici?
Quindi anche in fatto di vacanze la casta ha i suoi privilegi e i suoi rappresentanti, come tanti piccoli marchesi del Grillo, al grido di “Io so io e voi non siete..”, possono permettersi di fare ciò che è vietato agli altri.
Come ricorda Libero, l’anno scorso, durante una audizione ufficiale in commissione al Senato Emma Bonino,aveva definito “sconsiderati i turisti italiani in viaggio verso Sharm el Sheik. Poco prima, come ministro degli Esteri, aveva messo sulla Rimini del Mar Rosso il bollino rosso. Chissà che cosa dirà adesso visto che, a sua volta, è finita nel blocco degli sconsiderati. È stata fotografata mentre, con trolley d’ordinanza, scende da un volo della Egypt Air proprio all’aeroporto di Sharm. Eppure lo “sconsiglio” imposto dalla sua amministrazione c’è ancora. Federica Mogherini, che ha sostituito la Bonino alla Farnesina, non l’ha tolto”.
Libero ricorda che alle proteste di Ernesto Preatoni, scopritore di Sharm, aveva risposto sulle pagine dello stesso giornale sostenendo che qualunque considerazione di ordine economico deve cedere il passo alla sicurezza dei cittadini italiani. “Principio sacrosanto. – scrive Libero – Peccato che a Sharm non sia mai accaduto nulla e l’incolumità dei nostri connazionali non sia mai stata in pericolo. Tanto che Emma Bonino, proprio in questi giorni, ha potuto visitare la località turistica del Mar Rosso senza problemi”.
Detto che lo stesso quotidiano non è a conoscenza dei reali motivi che hanno spinto l’ex ministro a Sharm, ma pure che i terroristi non fanno distinzioni fra turisti e diplomatici, resta il fatto che l’economia egiziana è fortemente penalizzata dalla situazione. Nella stessa area, se Sharm piange, Hurghada ride perché non considerata pericolosa e gli stessi egiziani non capiscono perché. Inoltre, se dall’Italia non si può (o deve) partire, da altri Paesi ci si imbarca allegramente. Uno scenario che crea danni per tutti. L’Italia infatti è uno dei mercati più presenti sul Mar Rosso e i tour operator italiani che tradizionalmente programmano la destinazione, lamentano vistosi cali di fatturato. E che poche settimane fa sono stati protagonisti di United for Egypt, la manifestazione che ha voluto mostrare e dimostrare che la Terra dei Faraoni non riserva insidie. O, almeno, non ne riserva più di quante non ne abbia riservato dalla notte dei tempi.