Foody, una nuova startup del turismo, è online. Vi arriva dopo una fase di rodaggio durata oltre un anno in H-Farm e culminata in due brillanti presentazioni: a dicembre scorso sul palco del contest per startup di BTO 2016 e a maggio 2017 all’interno dell’appuntamento di Fiera Rho, Seed & Chips.
Sempre a maggio è partita la fase di test della piattaforma che si pone a metà strada tra quelle di attività sul territorio (Come Getyourguide, Lookals, etc.) e quelle di Food sharing (come Gnammo, Vizeat, etc.).
Superate le 4 settimane di test ora il nuovo sito è online, all’indirizzo www.foodyexperience.com, pronto per fare il suo ingresso sul mercato. Inizialmente in 6 città italiane, ma con l’obiettivo di espandersi in almeno 10 regioni in cui la tradizione enogastronomica è più forte.
Il sito è infatti una piattaforma di turismo esperienziale enogastronomico dedicata a tutti quei viaggiatori che vogliono organizzare, prenotare e vivere esperienze culinarie 100% locali ovunque si trovino.
Attraverso un motore di ricerca per destinazioni il sito mette in contatto i viaggiatori con le persone del posto che propongono le proprie attività enogastronomiche, dai tour guidati fino a intere lezioni di cucina su specialità locali.
Per chi vuole condividere un’attività, iscriversi a Foody e proporre esperienze enogastronomiche è gratuito: basta inviare la propria proposta e in caso positivo verrà pubblicata e sarà prenotabile dai viaggiatori.
Foody nasce dall’incontro a Milano di Elena Bisio (CEO e Co-founder) e Michele Arleo (CTO e Co-founder), uniti dalla passione comune per il viaggio, il cibo e l’idea che le esperienze più autentiche sono nel rapporto diretto con la gente del luogo e non nelle classiche guide turistiche.
“Il sogno, partito come una semplice idea davanti ad un bicchiere di vino, è finalmente realtà grazie al lavoro costante di tutto il team, alla loro passione, tenacia e costanza. Is all about the people” racconta Elena Bisio.
“Oggi c’è una nuova frontiera del turismo dove la parola “esperienza” sta rivoluzionando l’idea stessa di viaggio. All’interno di questa tendenza il turismo enogastronomico è cresciuto ed il cibo è uno degli ingredienti più importanti. L’idea alla base di Foody nasce proprio dal desiderio di dare una risposta a questo nuovo trend: creare una piattaforma in cui le persone del posto possano offrire esperienze enogastronomiche per i viaggiatori. A me piace definire Foody come quell’amico del posto che ti prende per mano e ti fa scoprire la sua città con i suoi occhi e la sua gola”.
Il mercato del Turismo enogastronomico conosciuto ai più anche come “Food Tourism” a livello internazionale vale 150 miliardi di dollari (World Tourism Organization) e cresce sempre di più grazie anche alla nuova generazione dei “Food Travellers” ovvero i viaggiatori del gusto. In aggiunta a questo il 93% dei turisti internazionali ricerca esperienze enogastronomiche memorabili quando è in vacanza e il 49% si è mosso proprio per questa motivazione.
Un settore in cui il mercato italiano la fa indubbiamente da padrone e si presta ad essere non solo un ottimo punto di partenza per Foody ma al tempo stesso un vero e proprio vantaggio competitivo. Non a caso l’Italia è al 1° posto come brand riconosciuto a livello internazionale in termini di turismo e cultura, si aggiudica la 5° posizione in termini di arrivi di turisti da tutto il mondo, 2/3 degli stranieri scelgono il bel Paese per il suo cibo ed il 64% degli stranieri associa proprio la destinazione alla sua offerta enogastronomica.
Un mercato, insomma, tutto da esplorare.