Per il 50% degli aeroporti la sicurezza è la priorità degli investimenti tecnologici. Il dato emerge dall’edizione 2016 dell’Airport IT Trends Survey, l’analisi sulle tendenze di investimento dell’industria aeroportuale condotta da Sita Société Internationale de Télécommunications Aéronautiques e ACI Airport Council International, in associazione con Airline Business su 225 scali a livello mondiale.
Anche per il 2016 le tecnologie per i servizi ai passeggeri mantengono la prima posizione, ma passano dal 73% del 2015 al 59% del 2016, proprio in seguito all’aumento degli stanziamenti per la security.
Ne consegue l’aumento dell’attenzione degli aeroporti sulla tecnologia biometrica, che supporta l’identificazione veloce e sicura dei passeggeri. Più di un terzo degli scali, infatti, nei prossimi 5 anni investirà in progetti per la creazione di un singolo token biometrico durante il viaggio, e il 52% nei prossimi 10 anni. Il report di Sita mostra inoltre come per la prima volta la maggior parte degli aeroporti offra opzioni self-service per il check-in di passeggeri e bagagli, opzione che continuerà a dominare anche in futuro, con due terzi degli scali che già stanno pianificando investimenti in questo settore. Altrettanto evidente è la crescente influenza del mobile: 9 aeroporti su 10 hanno in piano di realizzare progetti pilota per i servizi mobile e il 74% intende avviare soluzioni tecnologiche context-aware e location-based nei prossimi 5 anni.
Un’altra tendenza riguarda l’installazione di chioschi che consentono il download di contenuti digitali, che entro il 2019 diventeranno realtà nel 30% degli aeroporti. Quest’anno però si registra un ulteriore cambiamento: “Gli aeroporti guardano alla tecnologia anche come a una possibile fonte di ricavi non aeronautici – sottolinea Dave Bakker, presidente Sita Europa -. Entro il 2019 l’84% degli scali intende creare fatturato autorizzando l’acquisto di servizi aeroportuali tramite proprie app per smartphone o tablet”. Tra le tendenze, inoltre, c’è quella a limitare il Wi-Fi gratuito, che entro i prossimi tre anni scenderà dal 74% al 54%.