C’è la Slovenia tra i protagonisti di #Bit2017. Si è chiusa infatti con successo la Bit dell’Ente Sloveno per il turismo, che ha visto il debutto del neo direttore Aljoša Ota, nell’ambito della conferenza stampa del 3 aprile. Focus della conferenza il SIW – Slovenian Incoming Workshop, l’evento trade per il settore dell’incoming, dedicato agli operatori B2B che vogliono instaurare nuove collaborazioni o incrementare i rapporti già esistenti.
“Saremo molto attenti alla comunicazione, soprattutto per quanto riguarda internet, il mondo mobile e i social media, ma puntiamo anche a una stretta collaborazione con le agenzie di viaggio e i tour operator, che rappresentano sempre il punto focale per lo sviluppo della nostra offerta turistica”, commenta Ota. La Slovenia è un Paese dalla enorme biodiversità, e la capitale Lubiana è stata insignita del titolo di Capitale Verde Europea 2016. Il prodotto di punta dell’offerta resta però il wellness, a cui sono stati destinati investimenti per 10 milioni di euro, e che con le 20 le stazioni termali e i centri benessere sparsi su tutto il territorio copre il 30% del mercato, registrando nel 2016 +4,2% di arrivi sul 2015. Un altro segmento con ampi margini di crescita è il Mice, per cui le strutture si stanno specializzando e rinnovando, anche con una vasta gamma di attività collaterali.
Se nel 2016 gli arrivi totali in Slovenia sono stati 4.170 mila ( +9,4% rispetto al 2015), dopo il wellness in Slovenia il turismo predilige le vacanze nella natura e sulle montagne (25%, +11,3% sul 2015), mentre il restante 45% sceglie la visita delle città e altri centri urbani, dove Lubiana rappresenta la fetta principale del mercato (12%). Molto amato, soprattutto dai turisti italiani, per vicinanza e ottima offerta ricettiva, è anche il turismo balneare (20%). L’Italia si conferma il mercato principale per la Slovenia (17,4% sul totale degli arrivi dall’estero), con 509.208 arrivi nel 2016 (+7,4%), e 1.110.062 pernottamenti (+7,9%).