Scelte sostenibili non solo nell’ambiente personale e casalingo ma anche durante i viaggi di lavoro. Nonostante le preoccupazioni riguardo la tutela dell’ambiente continuino a dominare i titoli dei giornali di tutto il mondo, emerge che chi si occupa di business travel non stia inserendo il tema della sostenibilità tra le best practices dei dipendenti che praticano attività di T&E. Solo 1 Travel Manager su 3 sta infatti implementando pratiche di viaggio sostenibili, malgrado le numerose richiesta dei viaggiatori (57%).
Nonostante l’esplosione mediatica degli ultimi anni, il sondaggio di SAP Concur condotto in collaborazione con la Global Business Travel Association (GBTA) ha rivelato che sono state intraprese pochissime azioni nella gestione dei viaggi d’affari in un’ottica di ‘pensiero sostenibile’. Nei prossimi anni sarà sempre più al centro dell’attenzione dei buyer sottoscrivere contratti con fornitori sostenibili, ma attualmente meno di un terzo (31%) dei travel manager lo sta inserendo nella travel policy aziendale. Quest’ultimi stanno però subendo pressioni per implementare pratiche sostenibili: la maggior parte dei travel manager afferma che nell’ultimo anno ha ricevuto richieste da viaggiatori (57%) e dirigenti senior (57%) perché venissero implementate pratiche di viaggio nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, solo il 27% dei travel manager intervistati ha dichiarato di incoraggiare i viaggiatori a prenotare con fornitori che applicano scelte sostenibili: un chiaro segnale che si potrebbe fare molto più in questo settore.
Eppure esistono diverse opportunità di lavorare con i fornitori per implementare e monitorare pratiche sostenibili. L’80% dei travel manager afferma che la loro Travel Management Company fornisce la possibilità di misurare e tracciare le azioni green, 3 su 5 (63%) lo affermano sui loro fornitori di viaggi mentre 2 su 5 (39%) dicono lo stesso sullo strumento di prenotazione online.
Il potere di fare scelte sostenibili è quindi attualmente nelle mani del viaggiatore. Anche i travel manager dovrebbero iniziare a portare avanti tale impegno, con 3 addetti ai viaggi su 4 che affermano che nei prossimi 1-2 anni, si rapporteranno con fornitori che implementano pratiche sostenibili (74%) e incoraggeranno i viaggiatori a compiere scelte green (74%). Il 62% dei travel manager prevede di suggerire ai viaggiatori di prenotare con fornitori che già utilizzano pratiche sostenibili nei prossimi anni. Questo dato è il doppio rispetto a coloro che lo fanno attualmente, evidenziando il fatto che la questione sostenibilità sta diventando un problema sempre più urgente e continuerà a esserlo nelle decisioni sulle travel policy che verranno prese nei prossimi mesi.
Secondo i risultati del sondaggio, oltre il 70% dei travel manager in tutta Europa ritiene importante consentire ai traveller di effettuare scelte di viaggio che rispettino l’ambiente, tra cui:
- Fornire ai viaggiatori opzioni sostenibili nel processo di prenotazione (72%)
- Incoraggiare i traveller a compiere scelte green (78%)
- Ricevere report per il calcolo delle emissioni di carbonio (85%)
Il potere di apportare cambiamenti reali e tangibili spetta quindi alle grandi aziende: come emerge dal sondaggio, è davvero incoraggiante vedere che questo pensiero è condiviso dai travel manager in tutta Europa. Infatti, si percepisce una positività tradotta in ‘educazione’ dei dipendenti e delle pratiche commerciali T&E: il sondaggio sembra quindi dimostrare che si stia andando verso la giusta direzione. I viaggiatori d’affari sono una parte rilevante di tutto il business globale, quindi è fondamentale trovare un modo per mitigare il danno che potrebbero provocare all’ambiente. Un aspetto da non sottovalutare dato che oggi il global travel ha raggiunto $ 1,6 trilioni e produce 1 su 7 posti di lavoro in tutto il mondo.
Metodologia della ricerca
È stato condotto un sondaggio online in Europa tra i corporate travel buyers. L’indagine è stata condotta tra il 17 ottobre e il 22 ottobre 2019. Gli intervistati si sono qualificati come travel manager o buyer di viaggi o professionisti di procurement o sourcing.