La ripresa del trasporto aereo non avverrà prima del 2022. A dirlo è un recente studio pubblicato da S&P Global Ratings – “Airports Face A Long Delay To Global Air Traffic Recovery” – che non lascia molte speranza in merito a una ripresa immediata dei viaggi intercontinentali. Secondo la Iata, infatti, se i viaggi domestici hanno raggiunto l’85% del livello del 2019 a luglio di quest’anno nelle Americhe e Asia, il traffico internazionale è arrivato solo al 26%.
A pesare, sottolinea la survey, sono soprattutto le restrizioni alla mobilità imposte dalla diffusione delle varianti. “La ripresa dei viaggi aerei nazionali durante l’estate ha contribuito a far tornare stabili le nostre prospettive sugli aeroporti statunitensi per quest’anno, anche se la diffusione della variante delta ha portato a una posizione più cauta nel breve termine”, si legge nel report.
Per quanto riguarda l’Europa, in particolare, il traffico aereo ha raggiunto “solo il 20%-25% dei livelli del 2019 nel periodo gennaio-luglio e quasi tutti i nostri rating assegnati agli aeroporti hanno ancora prospettive negative; anche se il traffico dovesse risalire a circa il 40%, la media dell’intero anno sarà nella parte bassa del range atteso, pari al 30%-50%”.
La situazione rimane in chiaroscuro anche in Asia-Pacifico, dove i viaggi internazionali attraverso gli aeroporti australiani sono solo l’1%-3% di quelli del 2019. “Qui, sebbene i viaggi aerei nazionali siano aumentati al 60%-80%, i lockdown ricorrenti hanno portato a fluttuazioni significative”, conclude lo studio.