Tassa di soggiorno, arriva il rincaro?

È allo studio da parte del Governo un rincaro sulla tassa di soggiorno

Arriva il rincaro della tassa di soggiorno. È infatti allo studio da parte del Governo una stretta sull’imposta pagata da chi alloggia in hotel. L’obiettivo, spiega il corriere.it, è chiaro: sfruttare meglio una tassa che finora non ha funzionato.

Applicata da meno di un Comune su dieci, porta nelle casse dei sindaci 270 milioni di euro l’anno. Tra le ipotesi sul tavolo vi è un aumento del tetto massimo, che oggi ammonta a 5 euro per notte a persona, con l’eccezione di Roma che arriva a un massimo di 7 euro. Ma non mancano le critiche, perché già la nostra tassa di soggiorno è molto pesante rispetto alla media europea. A Parigi, per esempio, non si va oltre 1,50 euro a notte.

Meglio sarebbe allora un incentivo fiscale che spinga verso la tassa anche le città che finora hanno detto no. Magari anche slegandola dal numero di stelle dell’hotel e fissando un importo in percentuale sul costo della camera, come avviene in Olanda. Il vantaggio sarebbe di aumentare le tasse soprattutto ai turisti stranieri.

La difficoltà sta nel convincere sindaci e albergatori. Il rischio è di mettere il bastone fra le ruote al turismo, un settore decisivo per i segnali di ripresa arrivati nelle ultime settimane.

In ogni caso, il prossimo anno, nulla servirebbe a compensare i Comuni dalle mancate entrate di Imu e Tasi sulla prima casa. La tassa di soggiorno vale 270 milioni di euro e Imu e Tasi valgono 3,5 miliardi. Per pareggiare i conti si dovrebbe decuplicare la tassa. E nemmeno il più feroce custode dei conti pubblici prende in considerazione l’ipotesi.