Il tombstone tourism piace agli italiani: +56% in tre anni

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Cresce il tombstone tourism in Italia: si stima che nel 2016 saranno 102.000 i visitatori complessivi nei 90 cimiteri italiani di interesse turistico

Appena archiviata la celebrazione dei defunti, la notizia è di attualità: in Italia cresce il numero di persone interessate al cosiddetto tombstone tourism, il turismo che tocca i cimiteri. Lo rileva una ricerca di Jfc, i cui risultati sono anticipati dall’Ansa. In base a una stima della società di consulenza, nel 2016 si stima saranno 102.000 i visitatori complessivi nei 90 cimiteri italiani di interesse turistico. In soli tre anni, la crescita è del 55,9%. Un altro dato interessante è quello relativo al livello di internazionalizzazione, che nell’ultimo triennio è passato dal 13,2% al 24,1%. Cultura e architettura, visite alle tombe di personaggi famosi (in particolare musicisti, cantanti, poeti e scrittori) e ricerca interiore sono i fattori che sostengono la crescita del fenomeno, che ha un mercato potenziale di 450.000 Italiani e 7,2 milioni di residenti nei soli Paesi anglosassoni.

Ma secondo lo studio di Jfc i cimiteri di “potenziale interesse turistico” in Italia sono quasi più del doppio dei 90 che attualmente offrono servizi e circuiti per i visitatori. Sono infatti ben 192 quelli che potrebbero attrarre turisti e sono si trovano soprattutto in Toscana, Sicilia ed Emilia Romagna.

Anche in questo tipo di turismo, a quanto pare l’Italia sfrutta al minimo le proprie potenzialità, visto che solo 18 cimiteri fanno parte dell’Association of Significant Cemeteries in Europe (Asce). Ma qualcosa sta cambiando: recentemente il ministero dei Beni culturali ha firmato un documento che prevede a creazione di un Atlante dei cimiteri monumentali e del turismo della memoria. E intanto fioriscono le iniziative dei singoli cimiteri, come dimostra il caso di Staglieno, uno dei più belli d’Italia, che è da poco diventato interattivo grazie a una rete wi-fi dedicata.